Terremoto, Norcia, caffè caldo per i soccorritori: ci pensa una nonna di 83 anni

NORCIA – Vigili del fuoco e polizia municipale sono impegnati da giorni, a Norcia, per prestare aiuto alle persone colpite dal sisma del 24 agosto. Un lavoro importante, faccia a faccia con i terremotati, con le loro paure, con le loro difficoltà. Capita così che, nel loro duro lavoro, i soccorritori s’imbattano in storie così profondamente umane da riuscire a sdrammatizzare momenti terribili. E’ il caso di una nonna di 83 anni, che ha “richiamato” l’attenzione di vigili del fuoco e urbani per chiacchierare un po’ e offrir loro un buon caffè per ristorarsi della fatiche di questo giorni.
“Ieri a Norcia – racconta il pompiere Stefano Pettinari – ci chiamano i vigili urbani dicendo che da una cantina di un palazzo sentivano la voce di una signora, ai loro richiami questa rispondeva che non poteva uscire. La prima idea è stata quella di un crollo che le impediva la via di fuga ma, ragionandoci non cerano state scosse tali da giustificare la cosa. Ad ogni modo ci siamo precipitati lì, nonostante il breve percorso la testa si era già creata diversi scenari con conseguente lavoro da fare per soccorrere la signora. Giunti sul posto, la situazione tutto era meno che quello che ci eravamo immaginati! La signora, una arzilla nonnina di 83 anni, era sì in cantina ma il suo ‘non posso uscire’, vivendo a Roma, era riferito al fatto che un suo accompagnatore l’avrebbe riportata a Roma solo tra qualche giorno. Di fatto, uno dei vigili urbani ha preso a braccetto la signora facendola risalire in casa, noi abbiamo fatto un giro per verificare la situazione della casa e, alla fine, quasi obbligati dalla nonnina, ci siamo ritrovati con i vigili urbani seduti intorno ad un tavolo ad ascoltare i suoi racconti di famiglia mentre ci preparava il caffè. Quando siamo andati via – racconta ancora Pettinari – ci ha salutati come fossimo stati tutti suoi nipoti con tutte le raccomandazioni della nonna: ‘state attenti e non prendete freddo, qui la notte è rigido, per me non preoccupatevi, quando parto chiudo il gas, l’acqua e stacco la corrente’. Mi sono girato e l’ho salutata dicendole: ciao nonna e grazie per il caffè”.

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