Legge elettorale, Renzi soddisfatto dell’incontro con M5S
Un’ora e mezza è durato il faccia a faccia alla Camera tra le delegazioni di Partito Democratico e Movimento 5 Stelle che si è svolto nella cornice della Sala del Cavaliere di Montecitorio e si è concluso poco fa.
“Mettiamo per iscritto cosa può restare in piedi e non perdiamo neanche un minuto – ha detto in chiusura il premier Matteo Renzi che a sorpresa ha preso parte all’incontro – in modo tale che se son rose fioriranno. Ma riconosco ai cinquestelle che sul ballottaggio c’è apertura. C’è lo scoglio preferenze che è molto forte. C’è lo scoglio di rappresentanza dei partiti piccoli”.
Sulle preferenze il premier ha spiegato: “Noi non pensiamo che la preferenza sia lo strumento della democrazia ma tra averla e non averla preferiamo averla. Si è arrivati però a un accordo sulla legge elettorale che non le prevede tanto che come Pd facciamo le primarie. Ma – ha anche detto il premier – bisogna trovare un compromesso con gli altri partiti che hanno sostenuto l’Italicum”.
Le preferenze sono infatti il nodo più grande ancora da sciogliere: “Dal nostro punto di vista ci sono punti importanti da cui non si può prescindere”, ha detto Luigi Di Maio (M5S), secondo cui “dopo otto anni di Porcellum bisogna necessariamente tornare alle preferenze”. Questa la proposta del Movimento 5 Stelle: “Il primo punto è un proporzionale senza soglie di sbarramento per colmare un deficit di rappresentatività dato dal doppio turno – ha detto il deputato M5S Danilo Toninelli durante l’incontro. Al primo turno vince chi prende un voto più del 50%, altrimenti c’è il ballottaggio. Voi parlate di certezza della vittoria, a noi interessa la stabilità”. Altro punto “è la prassi non accettabile che un capo politico si presenti come in più circoscrizioni e poi possa scegliere dove prendere il seggio”
Aperture sulle norme contro i condannati in Parlamento, ma è stata sul doppio turno di lista l’apertura più importante: “Va bene, era una nostra proposta, ma andrà sottoposta all’attenzione del Pd”, ha aggiunto il premier, spiegando: “Sulla soglia del 52% vediamo. Non è un punto centrale, ma c’è un principio”.
“Tra la nostra proposta e la vostra non c’è il Rio della Amazzoni – ha dichiarato Renzi – c’è un ruscello che non è detto che riusciremo a colmare. Capiremo se nei testi potremo trovare un punto di equilibrio”.
E il premier ha annunciato nuove consultazioni: “Da qui al primo agosto o comunque al momento in cui la riforma costituzionale sarà approvata – ha detto Renzi – facciamo un giro ufficiale di consultazioni sulla legge elettorale anche con tutte le altre forze politiche che stanno consentendo di fare una riforma costituzionale ed elettorale. Non perdiamo neanche un minuto”, ha concluso il premier”. Infine la richiesta di un nuovo incontro: “Rivediamoci prima che la legge elettorale sia discussa al Senato”.
Alla fine il Presidente del Consiglio si è detto molto contento per l’esito dell’incontro, ma “bisogna vedere se Di Maio se li porta tutti. Vediamo che succede al loro interno”.