Foligno, ex Zuccherificio, Pd replica a Filipponi: “Polemiche pretestuose”
FOLIGNO – Il gruppo Pd in Consiglio comunale a Foligno, replica alla capogruppo di Impegno civile, Stefania Filipponi, sulla situazione dell’ex Zuccherificio.
Ecco la nota integrale: “Le polemiche della consigliera Stefania Filipponi sono pretestuose e sterili. Per chiarezza ricordiamo che come presidente della Commissione controllo o garanzia ha voluto fortemente una serie di audizioni nel dicembre 2014 con le proprietà interessate alla riqualificazione dell’area e con l’amministrazione comunale.
Poi, dopo un lungo silenzio, si è fatta promotrice di un nuovo confronto nell’ottobre 2015, in coincidenza con le voci di una ripresa dei contatti tra una delle due proprietà e l’amministrazione comunale. Da qui si è aperta una fase di “luna di miele” che ha portato nel febbraio scorso alla definizione di una relazione, votata pressoché all’unanimità, Filipponi compresa, in cui si invitava il sindaco e la giunta comunale “ad attivare un confronto con tutti i proprietari delle aree interessate dall’Ambito 1 unitamente ai tecnici ed ai rappresentanti del Consiglio comunale all’uopo nominati e ad adottare ed approvare le conseguenti modifiche agli strumenti urbanistici, generali, attuativi e atti conseguenti”. Da qui la costituzione di un gruppo di lavoro, su indicazione del Consiglio comunale, composto da consiglieri di maggioranza e minoranza con l’incarico di individuare soluzioni funzionali ad uscire dalla situazione di stallo. Ma nel momento che si registravano segnali positivi nel corso degli incontri svolti – che hanno portato peraltro a ridefinire e, quel che più ci preme ricordare, a diminuire le superfici con destinazione residenziale dell’area ex zuccherificio – la stessa Filipponi ha cominciato a prendere le distanze.
Chi ha preso parte al gruppo di lavoro, oltre a gran parte della maggioranza, ha preso atto della situazione e ha ritenuto condividere il passaggio con il sindaco attraverso una mozione, per mettere un punto fermo rispetto al lavoro svolto.
In proposito la necessità di rivedere il piano regolatore, peraltro prevista già nella relazione redatta dalla Filipponi, è determinata non solo dall’intenzione di Gabrielli di non spostarsi, ma anche dalle consistenti riduzioni di volumi da parte di Coop.
Sulla mozione non c’è stato il voto finale per due volte per mancanza del numero legale e le responsabilità sono chiare a tutti. Il documento del sindaco non è affatto lo stesso presentato nel mese di febbraio, in quella mozione non vi erano riferimenti alle riduzioni di volumi perché questo aspetto è stato definito solo dopo gli incontri del gruppo di lavoro con Coop. Siamo molto amareggiati da questa vicenda, ma vorremmo che fossero ben chiare le responsabilità.
Un risultato evidente è stato quello di creare le condizioni per un ulteriore confronto tra tutte le parti interessate in un incontro a tre. Rispetto alla possibilità di dividere i due ambiti, soluzione peraltro presa in considerazione dalla stessa Filipponi nel suo programma elettorale del 2014, appare come la possibile via per superare una situazione dannosa per tutta la città.
Non è la soluzione ottimale quella di consentire a Gabrielli di rimanere nell’attuale sito, ma forse è meglio provare a rinunciare tutti a qualcosa piuttosto che mantenere una impostazione che ha prodotto solo immobilismo e disagi alla città.
Nella mozione era inoltre necessario puntualizzare che l’attuazione dei punti previsti erano possibili previo impegno delle parti alla rinuncia dei contenziosi pendenti e solo in presenza di un accordo a tre.
Riteniamo quindi irresponsabile l’assenza dei consiglieri di maggioranza che non hanno espresso alcuna posizione in merito, ma hanno preferito l’assenza, così come i consiglieri di minoranza presenti hanno preferito fuggire anche alle loro responsabilità di consiglieri facendo mancare il numero legale”.