Foligno, crisi maggioranza, spunta il nuovo programma di coalizione. Ronconi incalza: “La questione folignate è regionale”
FOLIGNO – La maggioranza di centrosinistra a Foligno prova a tracciare nuove linee programmatiche per uscire dalla crisi politica che da mesi paralizza l’attività amministrativa della terza città dell’Umbria. Il gruppo di lavoro messo in piedi per aggiornare, a metà legislatura, il programma con cui la coalizione si è presentata alle scorse elezioni amministrative, ha definito “alcuni temi qualificanti da cui ripartire per rilanciare l’attività politica e amministrativa”. Entro i primi giorni della prossima settimana il nuovo programma sarà presentato ai gruppi consiliari di maggioranza e poi ai partiti della coalizione. I punti su cui il gruppo ha lavorato sono quelli considerati strategici per la città: apertura della nuova SS 77 che rende ormai indispensabile il collegamento con la piastra logistica, nuovi problemi provocati dal sisma del 24 agosto, opportunità che offriranno i fondi europei, rete dei servizi sociali e della sanità più aperta al territorio, cultura come occasione di sviluppo, nella filiera con il turismo e l’enogastronomia, politiche per la valorizzazione del centro storico, maggiore attenzione per le frazioni e le periferie grandi appuntamenti legati allo sport, tema delle società partecipate, necessità di proseguire il lavoro e rendere concrete le prospettive di una soluzione condivisa per l’area dell’ex zuccherificio.
Intanto l’ex senatore Maurizio Ronconi, vicino al gruppo consiliare Movimento per Foligno, guidato dal dissidente Lorenzo Schiarea, spinge per il rimpasto di giunta e incalza: “Il problema a Foligno non è quello di sistemare qualcuno in giunta o dare seguito ad un qualsiasi rimpasto bensì capire se il Pd di Foligno e anche dell’Umbria hanno intenzione di passare da una Giunta monocolore e autoreferenziale ad una amministrazione guidata dalla intera coalizione con la corresponsabilità strategica nel governo delle forze moderate e centriste”.
Ronconi afferma evidenzia anche che “la questione di Foligno ha assunto una valenza regionale perché è fin troppo chiaro che questa vicenda definirà i contorni delle alleanze future in Umbria, se si vuole concorrere al modello di governo nazionale oppure soggiacere alle richieste delle correnti interne del Pd e vivere alla giornata”.