Foligno, crisi politica, il papà dell’ex assessore scrive al sindaco: “Vogliamo spiegazioni”
FOLIGNO – Continuano le polemiche sull’estromissione di Silvia Stancati (Pd) dalla giunta comunale di Foligno, a seguito della crisi politica che ha portato a un rimpasto dell’esecutivo. A scendere in capo in difesa dell’ex assessore è il padre, Pino Stancati, già vice sindaco di Foligno e dirigente regionale, che ha scritto una lettera aperta al sindaco, Nando Mismetti, chiedendo chiarimenti sul perché ha destituito la figlia, noto avvocato folignate, senza alcuna spiegazione politica.
Ecco la riflessione:
“Sabato 22 ottobre ultimo scorso, il Sindaco di Foligno con un colpo di spugna cancellava Silvia Stancati, assessore da quasi tre anni, dall’Amministrazione Comunale. Nello stesso giorno a Roma in un convegno nazionale di avvocati matrimonialisti lei veniva premiata con una targa dal Presidente, Avv. Gassani.
Aspettavo che il Sindaco nell’ultimo Consiglio Comunale motivasse, come richiesto da più consiglieri, il ritiro delle deleghe a Silvia Stancati. Silenzio assoluto!
Allora gli chiedo io pubblicamente: “Perché?”.
“Sindaco, ma veramente Lei crede di poter prendere in giro tutta la città?
Nelle ultime elezioni amministrative per il rinnovo del Consiglio Comunale, i cittadini promuovevano a pieni voti Silvia e Lei, Sindaco, distrugge in un attimo i suoi voti e offende la sua dignità! ‘La responsabilità della crisi comunale è soltanto di Silvia e, quindi, va punita’.
Lei ha il dovere di specificare i motivi che hanno determinato il Suo provvedimento. Non può trattare in questo modo, dopo averlo utilizzato, un esponente dell’Esecutivo che ha dato prestigio all’Amministrazione Comunale: ha assicurato presenza a pregiudizio della sua stessa professione, offerto idee e operato con grande passione e impegno dando l’anima per risolvere i problemi della città.
Silvia Le ha portato oltre 400 voti, non preferenze facili da reperire all’interno del partito, ma voti aggiuntivi di altre aree politiche, che rappresentato il 4,26 % del PD.
Dal momento che Silvia è un avvocato, Lei deve un chiarimento ai suoi clienti.Lo stesso chiarimento deve darlo ai suoi amici, ai familiari, e a tutte le persone di fama nazionale che l’hanno chiamata, anche in RAI, a partecipare a trasmissioni televisive, a relazionare a convegni, a discutere e a confrontarsi su temi di grande attualità, come l’infanzia, la famiglia, la giustizia e le infrastrutture.
Infine, Sindaco, ha il dovere di dare spiegazioni allo zio Luigi (conosciuto in città per essere stato per tredici anni insegnante nelle scuole cittadine e poi preside per altri venti, e assessore comunale per un decennio), oltre che al padre (ex-dirigente della Regione Umbria e Vice-sindaco), entrambi orgogliosi di essere stati umili servitori della città senza nulla chiedere o ricevere in cambio.
Lei, che da oltre trentadue anni (tra consigliere, assessore, vice sindaco e sindaco, record assoluto!), occupa ininterrottamente lo scranno comunale, ritiene che il Comune sia casa Sua, di Sua proprietà, e dimentica che si chiama Comune perché è di tutti.Il Muro di Berlino è crollato da tempo!
Se avesse valutato con attenzione i ricatti continui dei componenti del Suo stesso partito, appartenenti alla Sua maggioranza e poi premiati, quale responsabile politico-amministrativo, incapace di trovare soluzioni, avrebbe dovuto trarne le dovute conclusioni e fare un passo indietro, senza ricorrere a scorciatoie e a scuse ridicole per salvare la Sua poltrona di Sindaco e momentaneamente di Presidente della Provincia, non perseguendo di certo gli interessi della nostra città, che sicuramente, migliorerà dopo la Sua partenza.
Io sono orgoglioso di mia figlia Silvia, seria, preparata, brillante, dalle mani pulite, disponibile e sempre rispettosa con tutti. So bene che è un personaggio ‘scomodo’ e fa ombra anche per disegni futuri, quindi è meglio eliminarla subito.
Comunque, signor Sindaco, il Suo atto unilaterale, anche se avallato da altri, non può minimamente scalfire la serietà, l’immagine e la dignità di Silvia e della famiglia Stancati.
Giudichino i cittadini, solo questo mi sta a cuore.
Respingo infine con sdegno i ringraziamenti e le motivazioni pilatesche da qualcuno espresse con il solito rituale politichese, pieni di falsità e di ipocrisia, che hanno il solo effetto di aumentare la delusione.
Signor Sindaco, stia sereno!”