Da Bastia Umbra un appello alla tendopoli di Popoli Norcia: serve container
POPOLI DI NORCIA – La solidarietà a volte fa giri strani, capita infatti che una coppia spoletina conosca un ragazzo norcino, che con la fidanzata folignate gestiscono una “tendopoli” in difficoltà e allora chiamano un’amica bastiola che porta un gruppo di ragazzi …. sembrerebbe il ritornello di una canzone, invece è quanto è successo a Popoli, una piccola frazione di Norcia, che in quanto piccola era passata agli onori delle cronache per essere stata “dimenticata” per parecchi giorni dopo il terribile sisma del 30 ottobre.
A Norcia la Protezione Civile prevedeva di poter applicare il “metodo Amatrice”, portando nelle strutture alberghiere della costa marchigiana tutti gli abitanti. Non avevano tenuto conto che Norcia non è una città dedita solo al turismo, la principale attività è nell’agroalimentare, oltre agli stabilimenti ancora in funzione, ci sono gli allevamenti ed i campi da coltivare, una parte consistente della popolazione non se la sentiva proprio di fare 3 o 4 ore di viaggio ogni giorno.
Così sono nate delle “tendopoli” che stanno organizzandosi grazie e soprattutto alla straordinaria solidarietà di migliaia di italiani che ogni giorno raggiungono Norcia portando tutto ciò che manca, spesso senza nessun coordinamento. Ed è in questo scenario che si sono ben inseriti i ragazzi del Gruppo Giovani della parrocchia di S. Marco Evangelista di Bastia Umbra, nello specifico Grazia, Rachele, Lucrezia, Giada, Nicola, Daniele, Mattia, Lorenzo ed Eros che, a tempo di record, hanno organizzato e risistemato il tendone principale di Popoli , ormai “invaso” dai tantissimi aiuti che continuano ad arrivare quotidianamente.
Giochi per bambini, scarpe e vestiario sono stati ricollocati per taglia e modello allo scopo di poter riutilizzare il tendone come sala di ritrovo dagli abitanti della tendopoli. Poi con l’aiuto di alcuni donatori privati, i ragazzi hanno realizzato una colletta per l’acquisto di scarponcini nuovi per alcuni abitanti di Popoli. Ora finalmente per la piccola frazione, ma anche per tante altre famiglie che, spesso ancora isolate, ancora oggi non riescono a ricevere gli aiuti necessari, trovare un paio di pantaloni o una maglia di lana per loro non sarà più un’odissea.
Ora alla piccola tendopoli serve un container o una roulotte per poter allestire una lavanderia, e la catena della solidarietà va ampliata con tutti i mezzi, anche tramite i social che, almeno per una volta, saranno utili per portare la richiesta di un piccolo gruppo di persone in difficoltà all’attenzione di tutti.