Consiglio regionale, la Casciari resta in sella. La Cassazione conferma: Biancarelli fuori

PERUGIA – Si stabilizza il quadro della geografia politica di Palazzo Cesaroni. La Cassazione questa mattina ha deciso che il dodicesimo seggio della maggioranza non spetta all’eugubino Giuseppe Biancarelli, entrato  in consiglio com la lista “Umbria più uguale” ma a Carla Casciari, ex vicepresidente e attuale consigliere regionale Pd. La notizia è arrivata in mattinata in consiglio regionale, con la Casciari in Prima commissione ma in costante contatto con il proprio avvocato. Spese legali di 5.000 euro a carico dell’eugubino, che aveva intentato il ricorso alla Corte. La Casciari aveva avuto ragione sia al Tar che al Consiglio di Stato, ma Biancarelli era rimasto in sella perché nel frattempo era arrivata la sospensiva.

Il nodo della guerra giudiziaria, sulla quale si scrive la parola fine a più di un anno dalle elezioni, era stata la legge elettorale e l’attribuzione dei voti attribuiti solo alla presidente Marini. La consigliera Casciari era rappresentata dagli avvocati Mario Rampini e Roberto Baldoni, mentre Biancarelli schierava i legali Mario Bruto Gaggioli Santini e Alberto Zito.

La Casciari aveva impugnato al TAR la proclamazione di Biancarelli. Secondo lei il seggio era stato “illegittimamente attribuito” alla lista di Biancarelli, che però non aveva raggiunto la soglia dei voti necessari, del 2,5 per cento dei voti “validamente espressi nell’intera circoscrizione”. IL Tar aveva dato ragione alla Casciari, dicendo che “i voti espressi dovevano essere considerati come quelli assegnati solamente alla presidenza della giunta”. Risultato impugnato di fronte al consiglio di stato, che aveva rigettato il ricorso. Di qui l’approdo alla Corte per “motivi di giurisdizione” che contestava che per la norma andava applicata la “ragio legis” e non il dato letterale.

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