Ternana, Carbone: “Questa è una partita da vincere”

Per la Ternana l’opportunità di allungare la striscia è ghiotta. Al Liberati si presenterà il Vicenza degli assenti, che ha pagato un salatissimo conto sul piano dell’infermeria dopo il derby vinto contro il Verona. Mancherà un elemento importante come Bellomo, ma Benny Carbone spiega che “a preoccupare è la mia squadra, al di la di come si presenteranno. Quella di domani è una partita da vincere e non possiamo permetterci di rilassarci. Dobbiamo scendere in campo sempre con la bava alla bocca. Tra l’altro dietro le altre stanno correndo, quindi dobbiamo stare al passo con loro”. Fondamentale un aspetto: “Non dobbiamo sbagliare l’approccio alla partita. Bisoli sa far rendere caratterialmente al massimo i suoi giocatori. Dovremo entrare in campo e fare la prestazione. Con la prestazione arriverà il risultato”. Partita che presenterà diverse difficoltà visto l’atteggiamento che si presume abbottonato dei veneti: “Come il Carpi giocano dietro la linea della palla, ma rispetto a loro hanno più giocatori che attaccano la profondità. Inoltre davanti hanno buonissima qualità. Dovremmo stare attenti sulle loro ripartenze”. Ma come scardinare il muro biancorosso? “Queste partite vanno giocate con la testa. Sono fiducioso perchè se i nostri attaccanti fanno quello che fanno di solito possiamo metterli in difficoltà. Ma come detto dobbiamo stare attenti a non esporci ai loro contropiede, non possiamo permettercelo. E’ fondamentale muovere la classifica”. Bacinovic o Petriccione playmaker? “Ho fatto allenare Armin tutta la settimana in quella posizione perché alla fine devo decidere. Sto valutando se giocherà l’uno o l’altro. Di sicuro Petriccione perchè fa più schermo davanti alla difesa, Bacinovic più qualità. Dovremo essere belli compatti e non farci mettere mai sotto”. E via con l’album dei ricordi. Carbone ha vestito la maglia del Vicenza a metà degli anni duemila: “Mi sono trovato veramente bene, il primo anno è stato molto buono. Con giocatori come Schwoch ci siamo divertiti. Il secondo anno ho avuto una sorta di rigetto verso il calcio, volevo andare a casa dalla famiglia così ho rescisso il contratto. Avevo deciso di smettere, poi però mi sono accorto di aver fatto una cavolata. E’ arrivata l’offerta da Sydney e andai”. Chiusura con il caso Pisa, ancora ben lontano da un’effettiva risoluzione: “Non voglio entrare nel merito, ma si stanno creando precedenti scomodi. Preferisco concentrarmi sulla mia squadra e sul nostro campionato”.

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