Perugia, il cardinale Bassetti celebra l’Epifania
PERUGIA – «“Alzati, rivestiti di luce…, la gloria del Signore brilla sopra di te…”. Sono le parole del profeta Isaia appena ascoltate, che sono per noi di consolazione e di conforto in mezzo alle tante sciagure che ci affliggono», perché «“rivestiti di luce” significa rivestiti della Parola di Dio, della sua presenza, rivestiti di amore per tutti». Così il cardinale Gualtiero Bassetti ha esordito nell’omelia pronunciata nella cattedrale di San Lorenzo in Perugia il 6 gennaio, solennità dell’Epifania del Signore, giorno in cui la Chiesa celebra la Giornata missionaria per l’infanzia. «E il grido dei Re Magi – ha proseguito il porporato – è ancora un’acclamazione alla luce: “Abbiamo visto la sua stella in oriente e siamo venuti per adorare il Signore”». E’ un messaggio rivolto anche alla Chiesa, ha evidenziato il cardinale, che «è per vocazione luce dei popoli. Per questo essa è segno e sacramento universale di salvezza. Per questo la Chiesa ha questa responsabilità dinanzi al mondo di essere luce come Cristo. E noi cristiani battezzati abbiamo questa stessa responsabilità dinanzi alla storia. Dio ha scelto ciascuno di noi perché la sua luce brilli dinanzi al creato… Epifania, manifestazione, un mistero che splende nel Cristo Gesù e che coinvolge tutti noi suoi discepoli. Gesù stesso dirà un giorno a coloro che lo seguono: “Voi siete la luce del mondo e così risplenda la vostra luce dinanzi agli uomini”».
«E’ importante riflettere se noi siamo capaci di trasmettere questa luce – ha sottolineato il presule –. E’ anche importante che ci domandiamo: “Io nella Chiesa sono un elemento di luce o una zona d’ombra? Credo che al termine delle feste natalizie sia giusto che ciascuno di noi si ponga questa domanda ed io per primo come pastore!».
«Spesso la Chiesa – ha ricordato il cardinale – è accusata di incoerenza, sino al punto di sentir gridare: “Cristo, sì, Chiesa, no!”. Ma dal momento che la Chiesa è l’insieme di tutti noi, ognuno con il suo dono di grazia, la sua condizione di vita, il suo servizio o ministero, deve recepire per sè quelle accuse che vengono mosse contro la Chiesa, perché la Chiesa siamo noi che non risplendiamo abbastanza… Eppure “epifania”, manifestazione di Gesù, dovrebbe essere il nome di tutti i cristiani, perché ognuno di noi dovrebbe essere manifestazione del Signore. Se uno mi domandasse: “Come posso diventare “epifania”, come posso dare la mia testimonianza, gli risponderei: guarda i Magi e fa della tua vita un cammino, come essi hanno fatto lasciando i loro averi, seguendo la stella, la luce, e cercando Dio che è venuto loro incontro».
Nel ricordare quando «i Magi videro il Bambino con Maria sua Madre e offrirono i doni», il presule ha parlato di due importanti “doni del cuore”. Il primo è «il ricongiungimento familiare per alcune famiglie profughe accolte dalla nostra Caritas. Oggi, proprio nella Giornata missionaria dell’infanzia, cinque bambini abbracciano dopo tre mesi i loro papà». Il secondo dono che il porporato ha accolto con «viva gratitudine», è stato un defibrillatore offerto alla cattedrale di San Lorenzo dall’associazione “Cuor di Leone” di Perugia, che ha, come ha ricordato lo stesso cardinale, «tra le sue finalità principali quella di favorire l’assistenza e la riabilitazione dei pazienti cardiopatici».
Avviandosi alla conclusione, il presule ha detto: «Sono proprio questi i doni, che stamani, come i santi Magi, vogliamo offrire a Gesù», dando appuntamento di pomeriggio ai fedeli, sempre in cattedrale, alla Sacra rappresentazione dell’arrivo dei Re Magi promossa dall’Ufficio diocesano familiare, quest’anno animata da settanta figuranti in costume d’epoca delle parrocchie dell’Unità pastorale di Ponte San Giovanni.