Bullismo e disagio giovanile, protocollo d’intesa per lotta e prevenzione
PERUGIA – Conoscenza, cultura, collaborazione, continuità: su questi quattro parole chiave si basa secondo l’assessore regionale alla Salute, Coesione sociale e al Welfare, Luca Barberini, la lotta a tutte le forme di devianza giovanile, a partire dal bullismo e dal cyberbullismo che rappresenta, quest’ultimo, uno dei fenomeni più insidiosi per il benessere delle giovani generazioni.
Con l’obiettivo di combattere e prevenire queste forme di degenerazioni dei comportamenti dei giovani, su iniziativa della Prefettura di Perugia, le istituzioni umbre, le forze dell’ordine, la scuola e le associazioni territoriali, hanno fatto squadra scegliendo un percorso comune che ha portato nel pomeriggio di oggi alla firma di un Protocollo d’intesa per la prevenzione e la lotta ai fenomeni del bullismo e della devianza giovanile.
Il documento è stato siglato tra Prefettura di Perugia, Regione Umbria, Comune di Perugia, Questura di Perugia, Ufficio Scolastico regionale per l’Umbria, Garante regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, Comitato Regionale per le Comunicazioni, Comando Provinciale Carabinieri di Perugia, Comando Provinciale Guardia di Finanza di Perugia, l’Azienda Unità Sanitaria Locale Umbria 1, Associazione “Basta il Cuore”, Associazione “Contrajus”. Per la Regione Umbria il documento è stato firmato dall’assessore regionale alla Salute, alla Coesione sociale e al Welfare, Luca Barberini, che ha illustrato l’iniziativa con il prefetto di Perugia, Raffaele Cannizzaro, il sindaco di Perugia, Andrea Romizi, la dirigente dell’Ufficio scolastico per l’Umbria, Sabrina Boarelli.
Dopo aver ringraziato il prefetto di Perugia per ha dato l’input iniziale all’avvio di questo percorso condiviso, l’assessore Barberini ha evidenziato che “la cronaca racconta ogni giorno di episodi, a volte anche con gravi conseguenze, che coinvolgono i nostri ragazzi. Il bullismo e il cyberbullismo – ha detto – sono due facce di un fenomeno che ancora è sconosciuto a molti con effetti gravi e trasversali. A destare preoccupazione – ha aggiunto l’assessore – è in particolare il cyberbullismo che, rappresentando una forma di bullismo più subdola e pericolosa, richiede la messa a punto di nuovi e più efficaci strumenti di contrasto. In questo contesto, è fondamentale il ruolo della scuola e quello dei servizi territoriali che permettono di scoprire situazioni a rischio ancor prima che queste si manifestino in modo eclatante. Tutte le istituzioni devono riservare la massima attenzione e per dare risposte realmente efficaci bisogna portare avanti azioni concrete sul versante della cultura e della conoscenza del fenomeno”. “In questo contesto – ha proseguito – è fondamentale la collaborazione tra diversi soggetti, così com’è necessaria la continuità delle iniziative. Con la firma del protocollo, che ha la durata di 3 anni, si concretizzano questi quattro concetti”.
A margine dell’incontro l’assessore Barberini ha ricordato che la Regione ha riservato grande attenzione alla lotta e prevenzione del bullismo anche nella legge regionale sulle politiche giovanili: ”l’articolo 13 della legge ‘1/2016’infatti, stabilisce che la Regione promuove e sostiene azioni di prevenzione e contrasto dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo volte alla diffusione della cultura della legalità, al rispetto della dignità dell’individuo nella sua diversità e alla tutela della integrità psico-fisica dei giovani adolescenti, con particolare riferimento all’ambiente scolastico e all’utilizzo degli strumenti informatici e della rete internet. La Regione, la Prefettura di Perugia, le Forze dell’Ordine, gli altri Enti locali, con il contributo delle associazioni che operano sul territorio, si sono distinti per l’attenzione e la sensibilità riservate alle realtà giovanili anche con l’obiettivo di prevenire e contrastare i fenomeni del bullismo e del cyber-bullismo tra gli adolescenti. Un’attenzione e un impegno che ha contribuito a far acquisire a Perugia il titolo di Capitale Italiana dei Giovani per l’anno 2016”.
Il Protocollo parte dalla constatazione che molti fenomeni di disagio giovanile, pur non costituendo illeciti penali, possono diventare il terreno di coltura di comportamenti penalmente rilevanti.
Per evitare ciò si vuole rafforzare ancora di più la collaborazione tra le componenti istituzionali e sociali (famiglie, studenti, Istituti Scolastici, Prefettura, Forze dell’Ordine, Regione, Enti Locali, Aziende Sanitarie Locali) preposte alla tutela e all’educazione dei minori attraverso la diffusione della cultura della legalità, promuovendo iniziative per l’informazione-sensibilizzazione del personale scolastico e delle famiglie in modo da infondere nella comunità, anche quella scolastica, la consapevolezza di vivere in un contesto improntato al rispetto delle leggi, garantito dalle istituzioni preposte alla tutela della legalità e della sicurezza pubblica. A tal fine, su iniziativa della Prefettura di Perugia, è stato costituito un gruppo di lavoro.