Il ‘’Caso Bonucci’’ è un bell’esempio di drastico rispetto delle regole. La Juventus è inflessibile anche con uno dei suoi fondamentali campioni. Se il ‘’Paese-Italia’’facesse altrettanto…

Sembra un episodio marginale nel contesto di un’Italia che le cronache descrivono coinvolta (spesso travolta) da gente che ne commette di tutti i colori e spesso la fa franca o quasi. Sembra marginale, ma non è, la sanzione che la Juventus ha inflitto a Leo Bonucci, uno dei suoi atleti più bravi e, per molti versi, esemplari. Bonucci pochi giorni fa, quasi al termine della partita col Palermo, ha avuto un durissimo scontro verbale con l’allenatore Max Allegri che , da….livornesaccio, gli ha risposto per le rime. Tutto davanti alle telecamere e ai microfoni che hanno ‘’catturato’’ ogni dettaglio. Conseguenze pubbliche? Lì per lì niente di palese. Allegri, intervitato a caldo, ha spento la polemica con un sorriso: ‘’C’è stato un equivoco’’. Ma la Juventus, così clamorosamente esposta, non poteva buttare tutto nel dimenticatoio, fingendo che nulla fosse accaduto. Con immediata accortezza ha deciso che il lasciar correre avrebbe avuto ripercussioni all’interno della squadra. Sarebbe stato, cioè, un precedente insidiosissimo. Dunque i massimi dirigenti hanno sentenziato, per il bene comune, che chi sbaglia paga. E la ‘’sentenza’’ la si è scoperta ieri sera in Portogallo dove i bianconeri sono andati per la partita di Champion: Bonucci, uno dei principali cardini della squadra, andrà in Tribuna. La partita dei suoi compagni la vedrà dagli spalti. In questa drastica decisione la dirigenza ha coinvolto anche il capitano, Gigi Buffon, che, in conferenza stampa, pur manifestando stima e di amicizia per Bonucci, ha preso atto che le regole di comportamento e di rispetto non possono essere violate da nessuno. E Allegri? L’allenatore ci ha pensato da solo ad emettere un verdetto su stesso: ‘’Ho sbagliato a reagire così platealmente, mi scuso con tutti e mi automulto. I soldi della punizione che mi infliggo saranno devoluti in solidarietà’’.

Così, alla luce dl sole,addirittura con echi europei, il ‘’caso’’ si direbbe risolto. La Juventus ha dimostrato con i fatti (fatti che sul campo potrebbero rivelarsi tecnicamente molto penalizzanti) che una Comunità ha bisogno di regole e di gente che quelle regole debba rispettarle, costi quel che costi.

E’ un monito- s’è detto- all’Italia dei nostri giorni che si sta abituando a scivolare sopra le continue irregolarità che caratterizzano la vita pubblica e quella privata. Gli esempi, invece, servono. Anche a quelli- come Bonucci- che sono chiamarti a pagare le conseguenze dei loro errori. Si vive meglio quando le regole non esistono, ma sono davvero uguali per tutti. Dunque anche per quelli che l’opinione comune riterrebbe inviolabili.

RINGHIO

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