Foligno, anziani contattati da falso avvocato chiamano il 112
FOLIGNO – Questa volta non è andato a segno un tentativo di truffa posto in essere da parte di finti avvocati nei confronti di due anziani di Foligno, di 86 e 75 anni, che dopo aver risposto “a tono” ai loro interlocutori hanno chiamato i carabinieri, i quali hanno avviato le indagini. Tuttavia, l’aumento dei tentativi di questo genere di reato nella provincia ha indotto il comando provinciale carabinieri di Perugia, diretto dal colonnello Paolo Piccinelli, a dare “il massimo impulso” – secondo quanto riferito – non solo all’attività investigativa ma soprattutto alla prevenzione a favore di questa fascia debole della popolazione.
I carabinieri invitano quindi figli, nipoti, amici di famiglia ad “una proficua opera di divulgazione nei confronti propri dei propri congiunti soli: fare attenzione e, soprattutto – è la sollecitazione dei militari – contattare subito le forze dell’ordine”. Mai – viene sottolineato ancora – un carabiniere o altri esponenti istituzionali si recano a casa di una persona a chiedere soldi o monili in oro.
Le vittime – spiegano i militari del comando provinciale – sono spesso persone sole, anziane, o che soffrono di una situazione di disagio, malati. Spesso non si rendono conto di quello che sta succedendo o successivamente non denunciano il reato perché prese da un senso di colpa.
Questi reati vengono posti in essere da vere e proprie bande specializzate organizzate i cui interlocutori si spacciano per:
avvocati, operatori delle forze di polizia, tecnici, assicuratori, dottori, sacerdoti, i quali facendo leva sulla influenzabilità delle vittime e soprattutto sulla loro solitudine, riescono a carpire, nel corso di una conversazione telefonica, tutte le notizie necessarie per porre in essere la truffa. Normalmente si presentano come persone gentili e loquaci. Se scoperti, grazie all’età avanzata delle vittime, possono poi facilmente gestire la situazione. Operano generalmente dal lunedì a venerdì (sabato e domenica sono troppo pericolosi per l’eventuale presenza di parenti) e quasi sempre di mattina, quando l’anziano resta solo in casa ed eventuali persone conviventi sono al lavoro o a scuola. I tempi tra la telefonata e l’arrivo a casa dell’emissario sono brevi. Il telefonista chiama l’anziano al telefono e lo tiene in linea fino all’arrivo dei suoi complici in modo che lo stesso non possa fare telefonate a terzi.
Gli emissari operano, quasi sempre, in due. Uno va a piedi a casa della vittima e uno resta a fare il palo a bordo di un’auto a debita distanza.