Regione, comunità e servizi per minori, Barberini replica a Carbonari: “Nessuna sanatoria”
PERUGIA – Nel corso della seduta di martedì dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, dedicata alle interrogazioni a risposta immediata (question time), il consigliere Maria Grazia Carbonari (Movimento 5 Stelle) ha illustrato l’atto ispettivo con cui chiede all’Esecutivo regionale “se corrispondono al vero le indiscrezioni circa la modifica della normativa in materia di strutture, comunità e servizi sociali a ciclo residenziale e semi-residenziale per soggetti in età minore a valenza terapeutica, che la Giunta starebbe predisponendo”.
Carbonari domanda che venga spiegato “come tali modifiche potranno essere discusse e condivise con l’Assemblea legislativa, come esse garantiranno controlli preventivi e successivi (evidentemente insufficienti in riferimento al caso in esame) affinché vengano tutelati minori presenti in tali strutture imponendo controlli rigidi sul personale presente, sulla compagine sociale, sulle strutture, sui metodi educativi, modelli organizzativi e qualunque altro elemento atto a garantire la tutela e il benessere dei minori ospiti, evitando che tale nuova eventuale normativa non divenga una sanatoria per la cooperativa coinvolta in recenti indagini giudiziarie o altre che dovessero aver violato la normativa in precedenza, come si è visto anche erogando prestazioni di tipo sanitario che sono esclusive delle aziende sanitarie non di cooperative”.
L’assessore Luca Barberini ha risposto che “ci sono 2 regolamenti in merito: il numero 2 del 2000 che disciplina le autorizzazioni delle strutture sanitarie e sociosanitarie, in capo alla Regione, e il numero 8 del 2005, che disciplina il funzionamento delle strutture a ciclo residenziale e semi-residenziale, in capo alle zone sociali. Alla luce del testo unico sanitario e sociale si ritiene di intervenire nella modifica di entrambi i regolamenti, anche perché siamo una delle poche regioni che non ha normato in materia di strutture residenziali per l’accoglienza di minori con particolare riferimento alla valenza terapeutica e alle dipendenze. Per cui, con delibera di Giunta numero 1240 del 2016 abbiamo disposto la preadozione del regolamento in modo tale da consentire la più ampia partecipazione e diffusione del testo, che prevede la presenza del minore in strutture residenziali ma per un periodo molto limitato di tempo. Tale atto approderà in Aula ma l’iter è piuttosto lungo, bisogna passare per il Cal e per la Terza commissione consiliare, poi potrà essere approvato. In ogni caso non avrà valenza retroattiva, vale solo per il futuro, e non sono né saranno previste sanatorie di situazioni pregresse, pur rilevando che per quanto attiene al caso di specie non esiste autorizzazione all’esercizio di attività sanitaria, la struttura non è mai stata accreditata per svolgere quell’attività e non è mai stata presentata alcuna istanza di autorizzazione”.