Gubbio, discarica di Colognola, Stirati e Tasso “Non è inquinata, dati Arpa interpretati male”
GUBBIO – “La discarica di Colognola non è chiusa e non è inquinata”. La puntualizzazione viene dal sindaco Stirati e dall’assessore Tasso che intervengono per smentire le notizie circolate in questi giorni in merito al sito, frutto, secondo i due amministratori, di una cattiva interpretazione dei dati pubblicati sul sito dell’Arpa.
“Va subito precisato che la discarica è in attività – dicono Stirati e Tasso – e dunque non è affatto chiusa. A seguito della nuova Aia – Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata dalla Provincia di Perugia il 6 febbraio 2014, sono ripresi i conferimenti dei rifiuti dal 28 aprile scorso. Attualmente vengono portati in discarica i ‘sovvalli’ risultanti dalla selezione dei rifiuti solidi urbani indifferenziati del Comune, selezione che avviene nell’impianto di Ponterio gestito dalla Gesenu, oltre ad altre tipologie di rifiuti urbani (ingombranti del Centro di Raccolta di via Venata, rifiuti dello spezzamento stradale, ed altri rifiuti del cimitero centrale di via Porta Romana)”.
“Contemporaneamente – aggiungono sindaco e assessore – sono state avviate le procedure di conformità per l’accettazione di rifiuti speciali autorizzati nell’Aia, per una quantità complessiva di 18.000 tonnellate. La discarica non è inquinata: nulla di più falso circa le affermazioni relative alle acque superficiali e sotterranee, desunte parola per parola dal portale delle discariche pubblicato sul sito dell’Arpa Umbria, https://apps.arpa.umbria.it/Discariche/2013Colognola_esiti.asp?ARPAX=kappa e, quindi, di dominio pubblico ma male interpretati. I risultati su tale sito si riferiscono a indagini e autocontrolli eseguiti dal Comune, nel rispetto del Piano di Sorveglianza e Controllo previsto dall’Aia (nel 2013 l’Aia vigente era quella rilasciata dalla Regione dell’Umbria il 20 giungo 2008 con scadenza al 20 giugno 2013 e prorogata fino al rilascio della nuova Aia a seguito della domanda di rinnovo presentata dal Comune di Gubbio entro i termini previsti dalla normativa)”.
“Il Comune, quale Gestore della discarica – dicono Stirati e Tasso – invia ogni anno all’ente preposto e all’Arpa Umbria i certificati analitici relativi al monitoraggio ed una relazione di commento agli stessi; i tecnici dell’Arpa valutano i risultati del monitoraggio e pubblicano sul sito una sintesi a vantaggio di tutta la popolazione che volesse consultarla. La discarica di Colognola – proseguono sindaco e assessore – non desta preoccupazioni né allarmi ambientali, come si evince dal testo pubblicato, frutto non solo dei monitoraggi richiesti dall’Aia ma anche di studi approfonditi sull’area della discarica e sulle zone limitrofe, effettuati sia dall’Arpa Umbria che da professionisti incaricati dal Comune. In particolare, le condizioni del fosso Padule, denunciate anche dall’ex consigliere comunale Vantaggi, il più delle volte risultano peggiori nel punto di campionamento a monte della discarica che a valle della stessa. Non bisogna dimenticare che il fosso Padule, prima di scorrere ai piedi della discarica, attraversa tutta la Zona Industriale di Padule Infine – concludono Stirati e Tasso – la discarica di Colognola non ha attualmente bisogno di alcun intervento di adeguamento ambientale; è infatti adeguata già dal 2007 ai sensi del decreto legislativo 36 del 2003 (la normativa italiana che recepisce la direttiva comunitaria sulle discariche) e le prescrizioni imposte dalla nuova Aia sono state tutte ottemperate nei tempi previsti. L’importo che viene citato di circa 2 milioni di euro, si riferisce forse all’importo necessario per la realizzazione della copertura superficiale finale da eseguire a discarica chiusa (o per stralci man mano che alcune zone della discarica sono esaurite). La discarica non necessita di interventi di sistemazione, tanto che è autorizzata all’attività, condizione che non sarebbe possibile in caso contrario”.