Lotta per il lavoro, il vescovo diventa operaio
Sembra essersi caricato sulle spalle tutto il peso delle difficoltà che le famiglie ternane stanno vivendo per le minacce che si annidano sul futuro dell’Ast. Non manca giorno in cui con appelli, interventi, iniziative, il vescovo Piemontese non prenda posizione a difesa dei lavoratori che rischiano il posto. L’avvicinarsi della scadenza del 4 settembre, quando a Roma si aprirà il tavolo tra istituzioni, sindacati e Thyssen sulla vertenza dell’Acciai speciali Terni, preoccupa anche chi guida la Diocesi. Padre Piemontese, che già due mesi fa durante la cerimonia del suo insediamento aveva sottolineato la gravità della crisi economica del territorio sostenendo la necessità di “affrontarla con coraggio”, questa mattina sarà a Roma, in piazza San Pietro, insieme agli operai dell’Ast. Ancora una volta un vescovo, da buon pastore, affianca gli operai nella lotta garantendo quel sostegno che la Chiesa ternana non ha mai fatto mancare ai lavoratori, specie nei momenti di difficoltà. Padre Piemontese, come prima di lui monsignor Vincenzo Paglia, è chiamato a tenere unita una comunità in un passaggio fondamentale e critico per il destino economico e sociale della città, ma sembra sentire anche la responsabilità di trovare una via di uscita. Come interpretare altrimenti gli appelli alla Thyssen o il richiamo alla Mitbestimmung, quella forma di partecipazione, fiore all’occhiello delle relazioni industriali tedesche nella seconda metà del Novecento?
Nel 2005, quando si paventava il rischio della chiusura del Magnetico, fu l’allora vescovo Paglia ad assumersi il compito, al fianco delle istituzioni, di trovare una soluzione. Fu lui a guidare in un porto sicuro la vertenza con Thyssen insieme ai rappresentanti del Governo.
Tra gli esempi di “vescovi operai” come non citare Bartolomeo Santo Quadri. Fu il primo prelato che la città ricorda impegnato nelle lotte dei lavoratori. Negli anni ’70 il vescovo Santo Quadri scendeva in piazza e marciava accanto agli operai. Con lui la Chiesa a Terni aprì un nuovo capitolo intervenendo per la prima volta accanto alle istituzioni, alle forze politiche e ai sindacati sui problemi economici e sociali, in primis sulla questione del lavoro.
I tempi ora sono cambiati ma la crisi, oggi forse più che allora, sta restituendo un ruolo centrale e chiave alla Chiesa visto che sempre più famiglie in difficoltà si rivolgono ai parroci. Consapevoli del peso della loro voce, i vescovi umbri hanno rivolto in queste ore un accorato appello a quanti hanno in mano “le sorti politiche ed economiche dei lavoratori a non stancarsi di ricercare le strategie più opportune per la salvaguardia del lavoro in una logica di solidarietà e di giustizia e non unicamente di profitto”.