Perugia 1416, ecco gli atleti del Magnifico Rione di Porta Eburnea
PERUGIA – Francesco Cassetti, Alessandro Miele, Alessio Malfagia, Alessio Ametrano, Diego Bonomi, Andrea Spitaleri, Alessandro Berti, Luigi Gagliardoni, Etogo Essama, Paolo Macchioni e Marco Settembri: sono nomi degli atleti eburnei che terranno alto il nome del Magnifico Rione di Porta Eburnea durante i giochi sportivi in programma nell’edizione 2017 di Perugia 1416, che si terrà dal 9 all’11 giugno. La loro presentazione è avvenuta la sera di lunedì 8 maggio durante un aperitivo che si è tenuto presso il Caffè Bonazzi. Erano presenti – tra gli altri – il Priore Stefano Cascianelli, il Console Riccardo Canfora, il Massaro Nicolò Rossi, il Capitano Marco Barlozzo, l’Alfiere Federico Mazzi, la prima dama Alessia Bura Castellini ed alcuni degli altri membri del consiglio dei Savi: Claudio Fortunelli, Alessandro Berti ed Irene Angeletti.
Da quest’anno, inoltre, il Rione di Porta Eburnea ha un nuovo e speciale associato. Si tratta del pugile umbro Gianfranco Rosi, fiore all’occhiello dello sport perugino, già campione d’Europa e del mondo dei pesi superwelter. Nato ad Assisi ma residente a Perugia, si è detto felice e orgoglioso di appartenere ai colori “del rione dell’elefante” e per questo testimonial di prestigio per gli atleti che gareggeranno nelle tre prove previste da Perugia 1416 che, come nel 2016, saranno: il gioco del giavellotto, la mossa alla torre e la corsa del drappo.
Rosi, con tanto di fazzoletto verde eburneo al collo, sabato scorso si è intrattenuto piacevolmente con i Savi rionali e con la rappresentanza degli atleti. Si è informato sulla prossima edizione di Perugia 1416 e ha promesso che, compatibilmente con gli impegni (oggi Gianfranco è tecnico federale della Federazione Pugilistica Italiana, ndr), farà di tutto per essere presente alle gare e dare il suo sostegno ai ragazzi. Proprio a loro ha voluto poi lasciare un motto sportivo di incitamento, rivisitato ironicamente in dialetto, ovvero: “Chi mena per primo, mena du’ volte… è capito ‘cocchino’?”.