Foligno, Oma Tonti, nuovo sciopero. I sindacati: “Situazione critica e allarmante”
FOLIGNO – Lavoratori di nuovo in sciopero alla Oma Tonti, azienda leader del polo aerospaziale umbro. Il 26 maggio sono tornati a incrociare le braccia per otto ore e manifestare insieme ai sindacati Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil per denunciare una situazione aziendale definita “sempre più critica e insostenibile”, con l’interruzione dei contratti interinali, un clima aziendale ritenuto “da anni ’50” e un quadro economico “allarmante”.
I sindacati denunciano anche il comportamento “antisindacale” tenuto dalla proprietà aziendale “che – scrivono – presenziando ai cancelli durante il picchetto dei lavoratori ha messo in atto un palese comportamento provocatorio e antisindacale, rispetto al quale Fim, Fiom e Uilm valuteranno anche la possibilità di un ricorso ex articolo 28 dello Statuto dei Lavoratori”.
“La situazione è ormai critica – dicono Adolfo Pierotti, Simone Pampanelli e Daniele Brizi per Fim, Fiom e Uilm – come è emerso con chiarezza dall’ultimo incontro di mercoledì 23 maggio in Confindustria dove il direttore generale ha riferito quello che come sindacati denunciamo da tre mesi, ovvero che le prime proiezioni economiche per il 2017 sono allarmanti e che senza un’inversione di tendenza potrebbero verificarsi problemi di sostenibilità finanziaria. Inoltre, negli ultimi 7 mesi sono letteralmente esplose le difficoltà organizzative, che non consentono di rimettere l’azienda sui giusti binari”. Quindi, commentano i sindacati, “non trovano conferma i toni trionfalistici utilizzati dall’azienda nell’ultimo periodo sulla stampa”.
“Lo sciopero di oggi – concludono Fim, Fiom e Uilm – è l’ennesima dimostrazione della compattezza dei lavoratori a difesa della Oma, una delle realtà industriali più importanti della nostra regione, ma a questo punto ci chiediamo se il futuro di questa azienda interessi solo sindacati e lavoratori e non sia invece una questione cruciale per l’intera comunità regionale”. Proprio per questo Fim, Fiom e Uilm annunciano la richiesta di una serie di incontri formali a tutti i livelli istituzionali, “per richiamare tutti i soggetti alle proprie responsabilità ed evitare così una nuova profonda ferita per il nostro territorio”.