Oncoematologia Terni, Barberini replica a Squarta: non ci sono i numeri per più posti letto
Nel corso della seduta odierna dell’Assemblea legislativa, sessione dedicata al Question time, il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Marco Squarta ha chiesto all’assessore alla Sanità, Luca Barberini di “intervenire presso la direzione generale della Azienda Ospedaliera di Terni per ottenere l’impegno a trasferire la Struttura complessa di Oncoematologia non già al di fuori della struttura ospedaliera, ma all’interno della stessa, al piano terra, con spazi adeguati e una degenza dedicata che comprenda almeno 4 stanze e 8 posti letto”.
Squarta ha ricordato che, “con apposita delibera, votata all’unanimità, il sindaco di Terni si è impegnato ad intervenire nei confronti dlla Direzione generale della Azienda ospedaliera di Terni affinché vengano trovate soluzioni adeguate per la Struttura complessa di Oncoematologia, al fine di risolvere le criticità legate alla mancanza di idonei spazi per fornire il servizio e alla necessità di fornire risposte qualitativamente e quantitativamente adeguate agli standard nazionali. Impegno che è stato rimarcato, con analoga delibera, anche dal sindaco di Narni. L’Oncoematologia di Terni è uno dei servizi di eccellenza del presidio ternano rappresentando anche un punto di riferimento per l’Italia centrale. In più occasioni è stata espressa alla direzione aziendale la necessità di assicurare una collocazione adeguata e di disporre dei posti letto necessari e di personale numericamente adeguato e non precario o finanziato con fondi derivanti da sperimentazioni e donazioni. L’attuale ubicazione – ha spiegato – non consente di fornire risposte adeguate e dignitose all’utenza. Diversamente da quanto era stato previsto in sede di riorganizzazione dei servizi e dei reparti, secondo cui ogni piano dell’ospedale avrebbe avuto una destinazione omogenea con il trasferimento del servizio di oncoematologia al piano terra del Presidio ospedaliero. Il direttore generale dell’Azienda, in una recente audizione al Comune di Terni, a proposito dell’oncoematologia, proposto di spostare i servizi fuori dalla struttura ospedaliera, presso i locali dell’ex milizia, con disagi enormi per l’utenza.”.
L’assessore Barberini ha risposto che “la struttura complessa di onco-ematologia è diretta dalla fine del 2008 dalla professoressa Anna Liberati. L’attività assistenziale che risulta dai report della direzione ospedaliera riguarda, per il 99 per cento, pazienti trattati in regime ambulatoriale. Nel 2010 i ricoveri certificati si sono verificati per 10 casi, nel 2014 sei e nel 2015 per 5 casi. Appare dunque evidente che si tratta di numeri, anche quelli attesi, che evidenziano come la richiesta di aumentare la dotazione da 4 a 8 posti letto non giustifica l’esigenza espressa. La riorganizzazione assistenziale che l’azienda ospedaliera sta attuando prevede la creazione di un’area differenziale (intensità di cura) con l’area medica che sarà completamente concentrata al quinto piano dell’ospedale dove è prevista anche la degenza per pazienti oncologici e onco-ematologici. Per fare questo al direttore della struttura complessa di onco-ematologia verrà richiesto di predisporre in tempi rapidi protocolli clinici di ricovero da cui si potranno evincere i motivi per fare ricorso al ricovero ordinario, la tipologia del trattamento richiesto ed il setting assistenziale e programmatico. La direzione dell’azienda ospedaliera ha chiesto inoltre di progettare una ristrutturazione che faciliti l’accoglienza dei pazienti onco-ematiologici nella sede attuale, anche perché precedenti piani di ristrutturazione non sono stati attuati nel corso degli anni. Rappresento infine le difficoltà tra la responsabile della struttura complessa in questione ed il direttore generale, con quest’ultimo che lamenta il fatto che la professoressa Liberati non si è mai presentata alla discussione del budget e alle riunioni dipartimentali”.
Nella replica, Squarta ha ricordato che esiste “un atto di indirizzo approvato all’unanimità dai Comuni di Terni e Narni in cui chiedono l’impegno della Regione affinché questa struttura non venga trasferita all’esterno dell’ospedale. Vigileremo quindi attentamente affinché venga evitata questa ipotesi criticata anche da tutte le associazioni dei malati”.