Castiglione del Lago, recuperato il Convento degli Olivetani dell’Isola Polvese

CASTIGLIONE DEL LAGO – “Siamo di fronte allo straordinario recupero di un immobile prestigioso che ha visto i tecnici della Provincia impegnati con grande professionalità per lunghi anni. Il risultato è sorprendente, con l’ambizioso obiettivo di farne un centro di ricerca sulla qualità ambientale a livello europeo”: lo ha detto il presidente della Provincia di Perugia, Nando Mismetti, alla cerimonia di riapertura, dopo i lavori di restauro e recupero, avviati nel 2005, del Monastero di San Secondo (ex Convento degli Olivetani), imponente complesso (di proprietà della stessa Provincia) ubicato nella parte sommitale della più grande delle isole del Trasimeno, la Polvese.

Il recupero – spiega una nota dell’ente – è stato eseguito secondo modalità ecocompatibili, completamente autonomo dal punto di vista energetico grazie a un moderno impianto fotovoltaico. Costo complessivo dell’opera intorno ai due milioni e mezzo di euro. Le opere sono state eseguite nel rispetto delle tecniche costruttive del monumento, con utilizzo dei materiali originari e secondo criteri e metodi conformi ai principi dell’architettura bio-ecologica. Dove un tempo erano il refettorio e le celle dei monaci oggi sono stati ricavati ampi spazi che saranno utilizzati come sala convegni (per una capienza di 90 posti) e sala espositiva. Anche le aree esterne sono state sistemate attraverso la realizzazione di percorsi pedonali, una installazione che riproduce il Trasimeno con al centro la Polvese e una fontana di fronte all’ingresso principale.

La presenza del Monastero alla Polvese risale agli inizi dell’anno 1000 e fino al 1500 la vita della comunità è proceduta regolarmente con l’acquisizione di terre e possedimenti che si estendevano sulle rive del Trasimeno e si spingevano fin verso la Toscana. Intorno al 1620 cominciò la decadenza, con l’abbandono dell’edificio per le insalubri condizioni del luogo dovute ad un abbassamento delle acque del lago e all’impaludamento della zona, tanto da venire definitivamente chiuso e abbandonato nel 1708. Dopo essere passato nelle mani di diversi proprietari nel corso degli anni, il complesso fu acquistato dalla Provincia di Perugia nel 1973.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.