CAPOLUOGHI ALLO SPECCHIO

NOSTRADAMUS di Maurizio Terzetti / A Perugia, il Centro di cultura contemporanea di Palazzo della Penna è una residenza gentilizia del XVI secolo eretta sui resti di un anfiteatro di epoca romana. A Terni il Centro Arti Opificio Siri – il Caos – si deve alla riconversione dell’ex fabbrica chimica Siri. A Terni, fino al 29 agosto, l’estate culturale si è chiamata “Anfiteatro Estate Terni 2014”. A Perugia si conclude il 14 settembre “FareNight Perugia estate”. A Perugia, dal 17 al 26 ottobre, è in progranma la ventesima edizione di “Eurochocolate” sul tema “Masterchoc: Non faremo torte a nessuno”.

A Terni si svolge dal 19 al 21 settembre la terza edizione di “TerniOn”, la manifestazione voluta per valorizzare il centro cittadino e le sue attività economiche. A Terni, il Comune ha approvato con delibera di Giunta n. 19 del 6 agosto le aliquote dei nuovi tributi dell'Imposta unica comunale (Imu, Tasi e Tari): l'ultima parola spetta al Consiglio comunale. A Perugia sono on-line in forma sintetica le informazioni di particolare interesse per il contribuente: oi piccoli proprietari sono già sul piede di guerra. A Perugia, per la Perugina, la Nestlè ha ribadito la presenza in fabbrica di 210 unità che risultano essere in esubero: scatta il contratto di solidarietà con un accordo sottoscritto fra le parti. A Terni, il “lodo Guidi” ha fatto sì che fossero ritirati i licenziamenti messi sul tavolo all'Ast da Lucia Morselli: la questione delle Acciaierie di Viale Brin sta entrando nella fase più delicata. A Terni Leopoldo Di Girolamo ha costituito un suo governo bis alla guida di Palazzo Spada: si va avanti col centro sinistra. A Perugia Andrea Romizi ha sostituito Wladimiro Boccali alla guisa di Palazzo dei Priori: si cambia compagine, adesso i Priori sono di centro destra. A Perugia, il sindaco è un giovane avvocato di trentacinque anni. A Terni, il sindaco è un medico chirurgo ex parlamentare di sessantatré anni. A Terni, sembra che non sarà il sindaco del capoluogo a divenire capo della nuova Provincia nelle elezioni del 12 ottobre. A Perugia, sembra che non sarà il sindaco del capoluogo a divenire capo della nuova Provincia nelle elezioni di domenica 12 ottobre.

Otto situazioni a specchio l'una dell'altra, sedici situazioni – culturali, politiche, amministrative – scelte con un po' di criterio fra le tante che si potrebbero sviluppare per dimostrare quanto i due capoluoghi umbri vivano specularmente i connotati di base del loro essere città di provincia a tutti gli effetti. Quello che accade per Perugia e per Terni è possibile ritrovarlo fra tutti i Comuni che, di qua e di là dei confini amministrativi, piccoli o grandi, incarnano la sostanza dell'umbritudine. I campanili non sono rissosi l'uno contro l'altro, le reti faticano a tessersi, ma si è instaurata una pacifica convivenza che d'estate fa traboccare di gente le sagre che distano pochi chilometri l'una dall'altra e d'inverno fa succedere la stessa cosa per i presepi viventi.

Un po' più di acredine c'è a livello sportivo, per quel calcio che vede convivere nella serie cadetta Perugia e Ternana, ma i due capoluoghi si riflettono nello stesso specchio di problemi delle rispettive comunità locali ben più ampi di quelli delle società sportive.

Isole di perfetta serenità, in Umbria, non ne esistono più da tempo, e molti, giustamente, sono contenti che sia così: che turismo, altrimenti, avremmo mai potuto sviluppare in quella Valnerina che unisce così bene le realtà comunali che si riferiscono ai due Comuni capoluogo di Perugia e di Terni? Si tratta, semmai, di trovare un nuovo equilibrio fra il turismo di massa e la conservazione dell'ambiente e della cultura nella loro migliore possibile identità. Così, anche se i sindaci dei due capoluoghi non saranno – a quanto pare oggi – presidenti delle nuove Province, appare quanto mai certo che tanto Perugia quanto Terni dovranno dare un contributo estremamente forte alle nuove istituzioni locali. Dovranno, in particolare, provare a guardare oltre le loro municipalità, sapendo, prima di tutto, che i problemi che li assillano sono gli stessi, sia che le maggioranze siano di centro destra sia che appartengano al centro sinistra, sia che a dolersene sia un grande Comune sia che a farlo presente sia un Comune di quattro anime appenniniche.

Una cosa, però, mi preoccupa, qualunque sia la causa che ha portato, nell'ultimo triennio, al suo verificarsi. Fra i soci della Fondazione PerugiAssisi, se non leggo male, non figura il Comune di Terni. Lo specchio di un'ulteriore coppia di situazioni si frantuma. Perugia è candidata a capitale della cultura per il 2019. Terni non fa parte della cordata per Perugia 2019. L'alleanza si è fermata a Stroncone. Chi si occuperà di questo restauro?

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