Equitalia in Umbria “perde i pezzi”, Cgil e Cisl chiedono un tavolo di confronto
Cgil e Cisl regionali, con i segretari regionali Mario Bravi e Ulderico Sbarra si sono incontrati insieme a Fisac, Fiba (categorie del credito) e ad alcuni lavoratori di Equitalia dell’Umbria. Il sindacato considera inaccettabile la decisione di Equitalia di chiudere gli uffici dislocati sul territorio, a partire da Foligno, città nella quale si svolgerà una manifestazione con sciopero il giorno 22 settembre.
Va anche sottolineato che nel corso degli ultimi anni partendo da 12 uffici dislocati sul territorio della nostra Regione si è andati ad un progressivo ridimensionamento anche per quanto riguarda i dipendenti passati da oltre 180 a circa 130. E tutto questo mentre in altre parti d’Italia il numero delle consulenze esterne aumentava al punto tale da pareggiare il numero dei dipendenti.
“Considerando inaccettabile la logica dei tagli, mentre si continua ad infierire sui debitori a basso reddito e si continua ad avere atteggiamenti comprensivi verso i grandi debitori, amplificando clientele e prebende – dicono Bravi e Sbarra – riteniamo necessario che la presidente della Regione Catiuscia Marini attivi un tavolo di confronto per modificare l’atteggiamento di Equitalia. Pensiamo che in tale confronto vadano coinvolti anche i Parlamentari umbri, perché non dobbiamo dimenticare che Equitalia svolge una funzione pubblica che spesso nei fatti viene contraddetta”.
Secondo i due segretari “il confronto è necessario anche perché nel novembre 2007 il presidente di allora di Equitalia, Attilio Befera, si era assunto l’impegno, di fronte ai sindacati e alle istituzioni umbre, di non ridimensionare la presenza sul territorio. Impegno del tutto disatteso. E in un Paese civile occorre ricordare che gli accordi non possono essere disdetti in maniera unilaterale; e perché Cgil, Cisl e Uil hanno realizzato una piattaforma nazionale sul fisco per contrastare l’evasione fiscale. L’allentamento della presenza nel territorio di Equitalia invece di essere un elemento di contrasto, costituisce uno stimolo per andare nella direzione opposta”.
“Tutto ciò è inaccettabile – affermano Bravi e Sbarra – Occorre trasparenza e cambiamento! Dal 2011, anno nel quale in Umbria gli operatori di Equitalia hanno recuperato 128 milioni di evasione, non è dato più sapere qual’è il quadro della situazione che abbiamo di fronte. Per tutti questi motivi riteniamo necessario un confronto su una situazione, quella di Equitalia e del fisco, che è centrale per la vertenza Umbria”.