Spoleto, Al Festival in scena la città “segreta e sotterranea”

SPOLETO – Al 60° Festival dei 2Mondi l’Associazione Amici di Spoleto onlus porta in scena la “Spoleto segreta e sotterranea” con tre appuntamenti il  7, 11 e 14 luglio 2017  tra arte, storia e degustazioni di Trebbiano Spoletino. Un’esplorazione degli angoli nascosti, tra curiosità, bellezza e racconti inediti sulla città e il suo territorio alla scoperta di straordinarie opere d’arte. Percorsi che saranno conditi da degustazioni di pregiato vino locale.

L’ingresso è gratuito ma per la partecipazione è necessaria l’iscrizione fino alle ore 12:00 del giorno precedente all’appuntamento. Per iscrizioni e informazioni si può telefonare al numero 333 5765625 oppure scrivere una e-mail atastingtravel@gmail.com.

APPUNTAMENTI

Venerdì 7 Luglio 2017, ORE 10:30 – Percorso viabilità alternativa con visita alle mura “Ciclopiche” e Medievali

 Appuntamento in Via del Trivio (ingresso mobilità alternativa Posterna)

Un intreccio tra antico e modernità. La mobilità alternativa, metropolitana pedonale al servizio del centro storico terminata nel 2016, diventa il mezzo privilegiato per scoprire i resti delle antiche cinte murarie di Spoleto: quella umbro-romana e quella più ampia dei secoli XIII-XIV. Le mura più antiche, dette mura Ciclopiche, sono costituite da strati di blocchi di pietra calcarea di diverse forme.
Lo strato inferiore è composto da grossi massi poligonali, risalenti al IV – III secolo a.C. Il percorso delle mura, circa 2 km, seguì in modo rigoroso la conformazione delle linee di pendenza del colle Sant’Elia (453 s.l.m.) sulla cui cima secoli dopo verrà eretta la Rocca Albornoziana. In epoca medievale, come risulta dagli Statuti di Spoleto del 1296, si decretò di  inglobare all’interno di nuove mura gli insediamenti urbani che erano nel frattempo cresciuti a margine dell’antica città, tanto da raddoppiarne l’estensione.

Degustazione di vino trebbiano spoletino doc, olio extra vergine di oliva ed altri prodotti a Km 0

 Martedì 11 luglio 2017, ore 10:30

Itinerario francescano: dalla lettera di San Francesco a frate Leone ai primi insediamenti francescani in città.

Appuntamento in Piazza della Libertà

Il legame storico tra San Francesco e Spoleto è ben conosciuto: “Nihil jucundius vidi valle mea spoletana” è la frase attribuita al Santo, che avrebbe così decantato la bellezza del paesaggio che circonda la città e che per Francesco era una delle più gioiose rappresentazioni del creato e di Dio. Proprio a Spoleto avvenne la sua cosiddetta “prima conversione”, quando, intorno al 1204, si mise in viaggio da Assisi alla volta di Lecce per muovere, insieme ad altri cavalieri cristiani, alla volta di Gerusalemme. E’ nota la sua visita sul Monteluco, già antica sede, sin dal V secolo, di una vasta comunità eremitica. E la fondazione, nel 1218, in cima al monte ed ai limiti dell’antico “bosco sacro”, di un primitivo cenacolo francescano. L’itinerario parte da Piazza della Libertà, verso l’area dove si trovava la chiesa di Sant’Apollinare, primo insediamento francescano a Spoleto. Quindi verso il Duomo per vedere la lettera autografa di San Francesco, uno dei due soli manoscritti del Santo esistenti al mondo. Si raggiunge poi Piazza Campello e da qui Colle SantElia per ammirare i resti dell’antica chiesa francescana di Sant’Elia, dove morì nel 1250 il beato Simone da Collazzone, frate francescano seguace di Francesco. Si visiterà infine il complesso dell’ex convento e della chiesa di San Simone apostolo, in realtà eretta in onore del beato Simone.

Degustazione di vino trebbiano spoletino doc, olio extra vergine di oliva ed altri prodotti a Km 0

 Venerdì 14 luglio 2017, ore 10:30

Filippo Lippi, Pinturicchio e Jacopo Siculo nel Duomo di Spoleto

Appuntamento in Piazza del Duomo

 Nella Cattedrale di Spoleto (secoli XII – XIII, restaurata all’interno nel XVII secolo) si conservano opere di artisti straordinari del Rinascimento italiano. L’abside è coperta dagli splendidi affreschi di Filippo Lippi e aiuti, raffiguranti Storie della Vergine (1467-1469): si tratta dell’ultima opera dell’artista fiorentino che a Spoleto si spense proprio nel 1469. Nelle due cappelle dei vescovi Costantino e Francesco Eroli, poste sulla navata desta, sono conservati invece un affresco con Madonna e Santi (1497) di Bernardino di Betto, detto il Pinturicchio, e altri affreschi eseguiti da Jacopo Siculo (1530 c.).

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