Castelluccio di Norcia, la Regione risponde alle accuse: “Delocalizzazione di qualità e condivisa dalla comunità”
NORCIA – A Castelluccio di Norcia ci sarà “una delocalizzazione, di qualità e condivisa dalla comunità, delle 11 attività produttive e commerciali del territorio per garantire la necessaria prosecuzione della vita sociale ed economica” ma “nessun centro commerciale”. Lo ha annunciato la presidente della Regione Catiuscia Marini. Sottolineando che sarà una “struttura temporanea e transitoria”.
Il progetto è stato illustrato dai progettisti, alla presenza anche del sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, degli stessi operatori economici di Castelluccio, di rappresentanti delle associazioni di categoria, della Pro Loco e dei cittadini. Il vice presidente della Regione Fabio Paparelli ha parlato di un progetto con utilizzo di materiali come acciaio, legno e canapa”. Una struttura – è stato spiegato – “temporanea, a basso costo, e smontabile”, per la quale saranno utilizzati materiali leggeri, corpi bassi con il prato verde di Castelluccio sui tetti e uno spazio-piazza per garantire la socialità.
Marini e Paparelli hanno voluto “fugare ogni dubbio” e fornire precise informazioni circa il progetto di “struttura temporanea e transitoria” che si intende realizzare a Castelluccio di Norcia.
Il vice presidente della Regione ha spiegato che è stato “detto no a 46 container che servivano per questa delocalizzazione e invece hanno detto sì ad un progetto di delocalizzazione transitoria, previsto dalla legge, con utilizzo di materiali come acciaio, legno e canapa ed inoltre ad un progetto di riqualificazione ambientale in una zona di cava dismessa”.
La presidente Marini, in qualità di vice commissario della ricostruzione, ha poi ricordato che il progetto “si inserisce nell’ambito di sistema e delle competenze di interventi della protezione civile” e quindi “a garanzia della continuità della vita delle persone che è anche quella economica e produttiva”.
Pur se interventi “temporanei e reversibili e in condizioni di protezione civile e quindi straordinari”, ha ancora sottolineato Marini, “la progettazione, con tutte le relazioni geologiche, paesaggistiche e ambientali che si hanno solitamente in condizioni ordinarie, ha avuto attenzione al tipo di luogo speciale in cui si andava ad operare e quindi senza l’utilizzo di moduli che si usano in altre circostanze”. “Per questo motivo – ha aggiunto – l’idea di aver pensato ad un progetto di maggior qualità non può diventare elemento di polemiche”.
Il sindaco Alemanno, dopo aver sottolineato che “i primi ambientalisti sono quelli che appartengono alla comunità di Castelluccio”, ha voluto sottolineare che con questa struttura temporanea “non si sta attuando una scelta politica di urbanizzazione ma una delocalizzazione di attività che va garantita per norma dello Stato e che è stata partecipata tra la comunità e gli enti preposti, tra cui Soprintendenza ed Ente parco”. Strutture che saranno quindi lì per qualche anno “ed in grado anche di accogliere turisti” ha proseguito Alemanno. “Anzi questo tipo di intervento – ha detto – è che la pubblica amministrazione dovrebbe fare in regime ordinario ed inoltre dà anche il senso di come si sta immaginando la nuova Castelluccio”. Secondo Alemanno infatti davanti c’è “una sfida epocale con decisioni importanti che andranno prese”.
L’alternativa alla struttura – è stato ribadito anche dal progettista – non era tra una collina intatta e questo tipo di intervento ma tra 46 container e una struttura di qualità orientata anche al risanamento di una cava utilizzata anche come deposito di rifiuti. Anche per i rappresentati della comunità di Castelluccio, dei comitati cittadini e delle associazioni di categoria, questo progetto “con un iter lungo ma partecipato che in questa sintesi trovata ha soddisfatto tutti gli operatori significa la rinascita e la possibilità di tornare a vivere”. Terminata la fase progettuale della struttura, finanziata dalla procedura di Protezione civile e con il contributo della Nestlè alla sua realizzazione, ora si è entrati nella fase di gara per la realizzazione.