Umbria Mobilità, in 45 sotto inchiesta. Nei guai amministratori regionali e provinciali. La Corte dei Conti chiede 45 milioni. La Regione: “Occasione per chiarire”

Quarantacinque persone sono finite sotto inchiesta della Corte dei Conti per la presunta cattiva gestione di risorse pubbliche, utilizzate per il periodico salvataggio delle casse di Umbria Mobilità. Fra questi ci sono amministratori e dirigenti della Regione Umbria e della Provincia di Perugia, ma anche della società partecipata di trasporto pubblico nel territorio perugino. Ad ognuno di loro la Procura contabile ha inoltrato inviti a dedurre e chiesto un milione di euro di risarcimento per danno erariale, per un totale di 45 milioni di euro.

La notizia è stata riportata da Il Messaggero. Secondo quanto riferito dal quotidiano di Roma, nell’edizione umbra, fra le persone finite nei guai ci sarebbe anche la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, con tutta la sua precedente Giunta e quella attuale, tranne l’assessore alla Sanità Luca Barberini.
Sarebbero coinvolti anche buona parte del Consiglio provinciale del 2009 e tre consigli di amministrazione di Umbria Mobilità, oltre a dirigenti e dipendenti pubblici che hanno contribuito alle deliberazioni che hanno dato l’ok ai finanziamenti. Soldi pubblici che, sempre secondo quanto riferito da Il Messaggero, sarebbero serviti per tappare falle e garantire la sopravvivenza dell’azienda, senza alcuna prospettiva futura. In pratica, sotto accusa ci sarebbe un sistema che avrebbe svuotato le casse per risultati modesti. Nel mirino delle indagini ci sarebbero dunque prestiti, aumenti di capitale e rapporti con Roma Tpl. Ora i 45 finiti sotto inchiesta dovranno spiegare le proprie ragioni. Sarà la magistratura a fare chiarezza.

ECCO I NOMI

Ecco i nomi dei 45 finiti nei guai, secondo quanto riportato da Il Messaggero:

La presidente della Giunta regionale, Catiuscia Marini, gli assessori passati e attuali, Carla Casciari, Fabrizio Felice Bracco, Fernanda Cecchini, Vincenzo Riommi, Silvano Rometti, Gianluca Rossi, Stefano Vinti, Fabio Paparelli, Antonio Bartolini, Giuseppe Chianella.

I dirigenti e gli istruttori Ivano Antonelli, Riccardo Ferrini, Vania Patacca, Maurizio Angelici.

Alcuni consiglieri provinciali della legislatura 2009-2014: Sandra Allegrini, Teodoro Armillei, Luciano Bacchetta, Luca Baldelli, Enrico Bastioli, Gianfranco Becchetti, Stefano Bravi, Massimliano Capitani, Valter Cariola, Giampiero Fugnanesi, Franco Granocchia, Giacomo Leonelli, Maurizio Manini, Daniele Pinaglia, Giampiero Rasimelli, Luca Secondi, Laura Zampa.

I membri del Cda di Umbria Mobilità scaduto nel novembre 2012: Giovanni Moriconi, Pietro Sunzini, Riccardo Petroni, Sergio Sbarzella, Gilberto Stella. Il Cda del 2012-2014: Lucio Caporizzi, Dante De Paolis, Stefania Nichinonni, Francesco Longhi, Franco Viola. E ancora i consiglieri di amministrazione della stagione successiva.

LE PRECISAZIONI DELLA REGIONE UMBRIA

E sulla vicenda interviene la Regione, con una nota di Palazzo Donini che parla di “occasione per chiarire” e di “misure che hanno contribuito a salvare il posto di lavoro e il salario a più di mille lavoratori”.

“In merito alle notizie relative all’iniziativa della Procura della Corte dei Conti dell’Umbria, che ha inviato a più soggetti “inviti a dedurre” per ciò che riguarda la gestione della società Umbria Mobilità, pur nel rispetto dell’azione della magistratura contabile, al fine di evitare strumentalizzazioni o distorte interpretazioni dei fatti oggetto di attività di indagine, si intendono precisare alcuni aspetti oggettivi ed inequivocabili.
Va innanzitutto sottolineato – viene spiegato – che tale iniziativa sarà l’occasione per chiarire e distinguere definitivamente le responsabilità – ove vengano accertate – tra quanti, con la loro condotta, avrebbero contribuito a portare il sistema del trasporto pubblico locale regionale in una situazione di criticità finanziaria. Dunque, è auspicio della Regione Umbria che ciò avvenga al più presto, riservandosi ogni azione tesa al perseguimento delle eventuali responsabilità che dovessero emergere dall’indagine della Procura della Corte dei Conti.
Obiettivo unico e primario della Giunta regionale è stato sempre quello di agire responsabilmente nell’interesse della comunità regionale per tutelare il pubblico interesse rappresentato dal sistema trasportistico regionale che non è mai stato interrotto, oltre che mettere in atto tutte le iniziative tese a salvaguardare il patrimonio dei soci della società.
Si precisa poi che, da un punto di vista tecnico, la decisione di aumento di capitale della società effettuata dalla Regione Umbria era conforme sia alle norme nazionali che regionali.
Così come la stessa anticipazione di 17 milioni di euro, sempre a vantaggio della società Umbria Mobilità, è stata decisa con legge regionale approvata dall’Assemblea legislativa, e dunque la Giunta regionale si è limitata a dare attuazione al dispositivo di legge, che peraltro è risultata conforme alle verifiche sia da parte del Ministero dell’Economia e Finanze sia da parte della Corte costituzionale.
Vale la pena ricordare che tali misure hanno consentito di salvare il posto di lavoro e il salario a più di mille lavoratori e di garantire un diritto ed un servizio pubblico primario ed essenziale, quale è quello del trasporto pubblico locale, anche in forza del fatto che tutti gli altri soci pubblici non hanno effettuato alcun aumento di capitale che pure avevano formalmente approvato e condiviso.
Inteso che in questi anni, inoltre, è stato effettuato un significativo lavoro di risanamento economico dell’azienda, con l’azzeramento di quasi tutte le garanzie e l’abbattimento significativo dell’indebitamento.
Nei prossimi mesi, altresì, l’attività di risanamento e razionalizzazione continuerà con l’attuazione del protocollo con Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e Rete Ferroviaria Italiana che prevede un deciso ammodernamento della infrastruttura ed il passaggio della rete ex FCU al servizio ferroviario nazionale.
Infine, dopo la recente nomina del dottor Ferruccio Bufaloni quale amministratore unico di Umbria Mobilità, verrà predisposto un piano per la restituzione della parte residua del “prestito” alla Regione, e l’avvio dei procedimenti per attivare le azioni per il recupero dei crediti che l’azienda vanta nei confronti del sistema di trasporto pubblico dell’Amministrazione comunale di Roma”.

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