Perugia, Mirabassi e Borghesi (Pd) chiedono il potenziamento della rete idrica di San Martino dei Colli
PERUGIA – I consiglieri comunali dem Erika Borghesi e Alvaro Mirabassi hanno presentato un ordine del giorno in cui chiedono alla giunta di incaricare Umbra Acque per la progettazione cantierabile necessaria alla realizzazione dei lavori di potenziamento e completamento della rete idrica della zona di San Martino dei Colli. Chiedono poi al sindaco, nella sua veste di componente dell’Assemblea dell’AURI Umbria (Autorità Umbria Rifiuti e Idrico) nonché membro di diritto del Consiglio Direttivo della stessa, delegato del Comune di Perugia, a rappresentare tale situazione come la priorità da inserire nel Piano Finanziario degli Investimenti dell’Autorità regionale che, ad oggi, controlla e regola i servizi pubblici locali di rilevanza economica, primo fra tutti quello idrico, per consentire al gestore Umbria Acque di avere a disposizione le somme occorrenti per effettuare tutti i lavori necessari sulla condotta idrica pubblica al fine di garantire i diritti sanciti dalla carta.
Il documento di Borghesi e Mirabassi parte infatti dalla situazione vissuta il 2 agosto, con un grave incendio che ha colpito un’estesa parte del territorio di San Martino dei Colli (circa 50 ettari di terreno tra bosco, uliveto, campi nonché pertinenze abitative) sconvolgendo tutta la comunità che risiede anche nelle limitrofe amene località di Pietraia, Poggio delle Corti, Poggiolo e Madonna del Giglio. “La particolare posizione geografica, un susseguirsi di collinette e chiuse di ulivi che dominano i confini sud occidentali del Comune di Perugia – dicono – conferisce a questi luoghi una bellezza ineguagliabile da un punto di vista ambientale, ma li espone a grandi rischi specialmente in torride estati come quella attuale. L’incendio, le cui cause sono a tutt’oggi al vaglio degli inquirenti, ha tenuto per molte ore impegnate una squadra dei Vigili del Fuoco, due dell’Agenzia Forestale (per un numero complessivo di circa dodici operatori) e un canadair e ha letteralmente divorato un’ampia superficie della campagna a ridosso del centro storico di San Martino dei Colli fino ad arrivare ad alcune abitazioni private mettendo in fuga i residenti e non risparmiando alcuni autoveicoli. Panico, disperazione e impotenza hanno pervaso gli abitanti impossibilitati a difendere le proprie abitazioni dal fuoco anche a causa dell’assenza in quel pomeriggio – e come spesso accade – di acqua del servizio idrico pubblico”.
“Lunedì 7 agosto, al fine di mettere a frutto questa pesante lezione, si è tenuto un partecipato incontro pubblico, su iniziativa della proloco di San Martino dei Colli, in cui si è affrontata l’annosa questione del rifornimento idrico di queste zone colpite da guasti continui, particolarmente frequenti in estate, della condotta idrica che costringe a lungi periodi di assenza di acqua (anche più giorni); le condutture idriche sono obsolete: tante sono le abitazioni ancora non coperte dal servizio idrico pubblico, i pozzi risultano essere inquinati, le bocchette antincendio nell’unico centro di distribuzione acqua nei pressi del grande serbatoio ubicato a lato del cimitero locale, non sono presenti esponendo tutto il territorio al rischio di non poter difendere le abitazioni da calamità, l’acqua dell’acquedotto pubblico è puntualmente scarsa e non sempre disponibile; è emersa la decisione di aprire un confronto con le pubbliche amministrazioni (Comune, Auri, Umbra Acque, Regione, fino all’Autorità per l’energia elettrica, il Gas e il Sistema idrico integrato) al fine di veder riconosciuto il diritto fondamentale ed inviolabile alla accessibilità all’acqua ed il conseguente diritto alla corretta, continua e regolare fruizione del servizio idrico. Diritti questi il cui riconoscimento è sancito espressamente anche nella “Carta del Servizio Idrico” del gestore del servizio Umbria Acque; individuare un percorso, condiviso con tutti i soggetti che hanno competenze, che tuteli le popolazioni del territorio per scongiurare un contenzioso giudiziario stante i diritti in gioco: interruzione di pubblico servizio, violazione del principio di uguaglianza e di parità di trattamento, violazione del diritto ad un servizio continuo e regolare, peggioramento delle condizioni di vita, violazione del diritto alla salute, cattiva gestione delle risorse pubbliche, incolumità delle persone”.