Ternana, Tremolada: “Siamo sulla strada giusta”
L’avventura in rossoverde per il trequartista Luca Tremolada (foto www.seriebnews.com) è iniziata nel migliore dei modi con un gol, quello del provvisorio vantaggio, nel pirotecnico 3-3 di lunedì sera a Salerno, oltre ad altri spunti di qualità. L’ex giocatore della Virtus Entella si racconta in un’intervista rilasciata nel corso della trasmissione “Sport Academy”, in onda su Radio Cusano Campus.
Si parte proprio dal gol dell’Arechi: “Quelle palle al limite dell’area mi piace piazzarle all’angolo come ho fatto ieri, è andata bene. Spero sia solo il primo di una lunga serie di gol. Sono arrivato da poco, devo ancora ambientarmi, col mister e coi compagni. Però siamo sulla strada giusta“.
Si passa poi a parlare del gioco della squadra: “E’ difficile trovare un allenatore come mister Pochesci, la sua è un’impostazione di gioco innovativa. A lui piace giocare bene al calcio quindi gli piacciono i giocatori di qualità. E’ normale, dobbiamo ancora imparare come comportarci quando non abbiamo la palla, dato che nel calcio di oggi devono difendere tutti. E’ divertente vederci giocare, nel calcio spesso ci si dimentica che bisogna far divertire gli spettatori e il bel calcio porta risultati col tempo. Il mister è bravo, perchè gli piace rischiare e a me piacciono le persone che sanno rischiare“.
Tremolada ha raccontato la sua carriera: “Ho fatto 15 anni di Inter, tutto il settore giovanile. Ho fatto tutte le nazionali giovanili. Ho avuto qualche infortunio, un po’ di sfiga. Ora a 25 anni posso dire di essere pronto a giocarmi le mie carte in un campionato importante come quello di Serie B“.
Qualche aneddoto particolare? “Quando ero piccolo tifavo Milan, adesso che ho girato mezza Italia non ho più una squadra preferita. All’Inter sono stato incluso nella lista per la Champions, ho fatto un paio di convocazioni con la prima squadra nerazzurra. Quell’Inter del Triplete era uno spettacolo, io avevo un debole per Sneijder. Mourinho? Mi ha colpito la sua personalità, il fatto che aveva tutto sotto controllo. Era incredibile la gestione del gruppo nonostante ci fossero tutti quei campioni. Sapeva tirar fuori il meglio da tutti i giocatori“.
E’ stata la passione del pubblico a colpire principalmente: “L’entusiasmo di questa città può fare la differenza. Noi dobbiamo essere bravi a trascinare i tifosi con i bei risultati e con il bel gioco. Ci possono far fare tanti punti in più“.
La coesione di squadra potrebbe essere fattore determinante per ottenere i risultati sperati: “Si può creare un grande gruppo per il semplice motivo che tutti hanno voglia di fare una grande stagione e stupire i tifosi, perchè questa squadra è partita con zero aspettative. Non ci sono egoismi, c’è molto altruismo e queste sono le basi di un gruppo forte“.
Il pensiero finale è all’Università da quest’anno proprietaria della squadra rossoverde: “Mi ha fatto un effetto strano, ma considerando che le scuole devono educare i ragazzi, Il fatto di avere come proprietà un’università è indice di rispetto ed educazione, valori che devono essere insegnati ai giovani anche nel calcio. E’ motivo di orgoglio per noi“.