Teatro Sacro ad Assisi, più di mille spettatori ai tre spettacoli di San Pietro
ASSISI – Oltre di 1000 spettatori ai tre spettacoli, 20 i relatori al convegno nei tre giorni e 120 tra attori e musicisti. Sono questi i numeri de “Teatro Sacro, pratiche di Dialogo tra religione e spettacolo”. Un convegno internazionale di studi, organizzato ad Assisi dall’Accademia Properziana del Subasio e dal Dipartimento di Lettere dell’Ateneo di Perugia dall’Università con il sostegno del Comune e della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia.
E’ soddisfatto della riuscita Mario Ferrini, Vice Presidente dell’Accademia Properziana del Subasio: «E’ andato tutto bene, sia il convegno, sia gli spettacoli, gli studi – ha detto – sono stati di un livello molto alto, abbiamo ricevuto delle proposte e vogliamo portate il Teatro Sacro di Assisi all’estero, a Salisburgo».
Ieri sera l’ultima rappresentazione teatrale all’interno dell’abbazia ‘Rappresentazione di anima, et di corpo’ è stato un successo, gli attori e i musicisti sono stati bravissimi, hanno dimostrato di essere all’altezza. Si è tratatta di una rappresentazione per recitar cantando in un prologo e tre atti di Emilio de’ Cavalieri (1548/53-1602) su libretto di Agostino Manni.
La struttura scenografica è stata adattata per rendere l’opera accessibile a uno spettatore moderno. L’opera, in origine composta da un prologo e tre atti, è stata proposta in un atto unico diviso in un prologo e tre quadri. Nel prologo alcuni personaggi tra cui Avveduto e Prudenzio parlano delle illusioni che crea la vita mortale, coinvolgendo il pubblico nella discussione, concludono che Anima e Corpo devono seguire la via del bene, non cedere al Piacere e alle sue lusinghe, perché il premio finale è grande, mentre le «terrene grandezze sono veramente polvere, fumo et ombra».
Tra i personaggi che anche il Tempo che apre il primo atto e riflette sulla mutevolezza e caducità delle cose umane. L’Intelletto che denuncia l’eterna insoddisfazione degli uomini. Anima e Corpo dialogano sui desideri contrastanti che straziano i cuori degli uomini. Infine il coro interviene per ricordare a tutti che solo dal Cielo può venire la forza per difendersi dai pericoli che ogni giorno tormentano l’umanità.
Il secondo quadro si apre con una lode quasi liturgica, cantata dal coro, che ricorda il salmo davidico 80. Il Mondo e il Consiglio rappresentano il contrasto tra le loro idee e anche il Piacere con i suoi due compagni interviene per convincere l’Anima e il Corpo a seguire le gioie terrene. Il Corpo sta quasi per cedere alle lusinghe che i tre goderecci compagni illustrano, quando Anima si rivolge al Cielo e l’Angelo custode viene inviato per dissipare dubbi e tentazioni, anche il Mondo reagisce per spingere Anima e Corpo a scegliere le gioie della vita terrena, ma l’Angelo mostra chiaramente che dietro i piaceri della vita terrena, vigila il fantasma della morte e della morte eterna.
Nel terzo quadro le anime dannate mostreranno attraverso il coro la tremenda sorte che a loro tocca in contrasto con la gioia eterna delle anime elette. L’opera termina con un coro di lode e giubilo, una festa a cui tutti i personaggi prendono parte .
Il Convegno si è articolato in tre giornate, in cui si sono stati proposti spunti di riflessione storiografica attorno al tema vasto, ma centrale, della storia del teatro.