Primo giorno di lezioni per 40 piccoli pazienti dell’Oncoematologia pediatrica di Perugia
PERUGIA – Dopo l’inaugurazione ufficiale dell’anno scolastico al Residence “Daniele Chianelli”, presenti istituzioni , insegnanti e personale medico, quello di giovedì è stato il primo giorno di scuola per i 40 piccoli pazienti attualmente in cura presso la struttura complessa di oncoematologia pediatrica. La scuola nell’ospedale Santa Maria della Misericordia è attiva da 27 anni e, come ha ricordato il presidente del Comitato per la vita “Daniele Chianelli”, è tra le più longeve: “la seconda in Italia”. “Abbiamo sempre creduto – ha detto Chianelli – che studio e terapia non fossero in contrasto tra loro, anzi, nel tempo è stato dimostrato che la scuola aiuta i pazienti non solo in termini di continuità didattica, dando loro modo, mentre affrontano una malattia lunga e difficile, di mantenere contatti con l’esterno, ma è anche utile per allentare lo stress legato alle terapie”.
Fin dall’inizio dell’attività, la scuola in ospedale “I coniglietti bianchi” si avvale di insegnanti del V circolo didattico e adotta metodi di insegnamento innovativi e all’avanguardia per offrire a studenti speciali lezioni che si potrebbero definire su misura , tenuto anche conto dei diversi paesi di provenienza . L’insegnante Melania Scarabottini svolge ininterrottamente da 27 anni la sua attività nella scuola dell’ospedale : “Con il passare degli anni – spiega la maestra – è aumentata in modo significativo l’attività assistenziale della struttura ospedaliera è così il numero degli scolari è raddoppiato e a volte triplicato. Quello di Perugia è considerato centro di eccellenza internazionale ed anche in virtù della convenzione tra ministero della salute e governo venezuelano negli ultimi tempi il Residence Chianelli ha ospitato centinaia di bambini e ragazzi dell’America del sud , che al pari degli alunni italiani hanno conseguito diplomi di scuole elementari medie e superiori. Nel tempo avrei potuto chiedere un trasferimento in una altra sede, è immaginabile che qui in ospedale una maestra deve occuparsi e preoccuparsi anche delle terapie cui i ragazzi si sottopongono anche durante gli orari di scuola, ma ho voluto proseguire perché la fatica viene ampiamente ripagata da una doppia soddisfazione : quella di essere testimone dei progressi scolastici degli allievi e del ritorno alla vita , con la maggior parte di loro rimane un forte legame sia con il personale del Residence, che con noi insegnanti”.