Ventennale del terremoto, Ricci (Rp): “Potenziare il servizio del rischio sismico della Regione”
PERUGIA – “La Giunta Regionale dia priorità, nel bilancio preventivo 2018, al potenziamento delle risorse umane e strumentali degli uffici servizio ‘Rischio sismico’ nel consapevole riscontro che vengono introitati dall’ente regionale oltre un milione di euro all’anno come ‘corrispettivo’ delle prestazioni di servizio attivate”: è l’oggetto di una mozione annunciata dal consigliere regionale Claudio Ricci (RP).
Ricci chiede anche “audizioni in commissione dell’assessore con delega, dirigenti, dipendenti e rappresentanti degli ordini professionali in Umbria, affinché si analizzino le problematiche e vengano definite le opportune soluzioni ad un tema che sta generando una ampia discrasia: per ogni pratica che viene conclusa ve ne sono due che entrano da gestire: questo si traduce in un disagio del personale, costretto a rinunciare ad un adeguato programma di lavoro e a un armonico rapporto con tecnici e imprese”.
“Il servizio rischio sismico, programmazione interventi sul rischio idrogeologico e genio civile, ha avuto – ricorda Ricci – ampia e proficua propulsione già negli anni successivi al sisma Umbria Marche 1997; dopo il recente sisma, in Umbria e nel Centro Italia 2016, dovrà diventare uno strumento prioritario per garantire, nei prossimi 10/15 anni correlati a consolidamenti e ricostruzioni, velocità nei tempi di rilascio delle autorizzazioni, qualità degli interventi per l’ottimale sicurezza e opportune azioni di controllo nel territorio. In regime ordinario (a cui si aggiungerà il carico derivante dagli interventi post sisma) vengono attivate, ogni anno, nelle diverse tipologie autorizzative (dalle autorizzazioni sismiche agli accertamenti delle violazione) circa 4500 procedure. Conseguentemente il servizio rischio sismico necessiterebbe almeno di altre 15 unità lavoro (di cui 10 ingegneri civili strutturisti, 2 geologi e 3 amministrativi), con l’implementazione delle strumentazioni d’ufficio, tecnologiche, miglioramento degli ambienti di lavoro, strutturazione di un archivio informatico, adeguata strumentazione per lo sportello telematico (uniformando i “protocolli” dei sistemi MUDE e UMBRIA-SIS), tutto questo nella prospettiva di consolidare gli uffici di Perugia, Terni (sostanzialmente a sportello) e Foligno (anche per i raccordi con il Centro Regionale di Protezione Civile)”.