Spoleto, ex Panetto&Petrelli, Cappelletti replica al Pd

SPOLETO – L’assessore all’Urbanistica del Comune di Spoleto, Antonio Cappelletti, replica ai consiglieri del Partito democratico Martellini, Rossi e Zampa, sulla questione della riqualificazione dell’area dell’ex fabbrica Panetto&Petrelli.

“Quando, prima di diventare assessore, iniziai la mia avventura politica dai banchi dell’opposizione, ciò che mi apparì subito chiaro fu la necessità di doversi documentare su ogni questione sulla quale intendevamo intervenire. L’attività amministrativa, anche di opposizione, infatti, se vuole essere incisiva, non consente di affrontare argomenti, a volte molto tecnici, senza un’adeguata preparazione”.

Con queste parole l’Assessore all’urbanistica e pianificazione del territorio Antonio Cappelletti torna sulla questione relativa all’utilizzo dell’area ex Panetto e Petrelli, rispondendo ai consiglieri comunali del Partito Democratico Paolo Martellini, Dante Andrea Rossi e Laura Zampa.

“I consiglieri Zampa, Martellini e Rossi, probabilmente perché provengono da esperienze di governo della città o della provincia, sembra che non avvertano per niente questa esigenza tanto che ritengono tranquillamente di esporre con comunicati stampa delle emerite sciocchezze.

Quello apparso in merito alla questione della Panetto e Petrelli, anche se non amo per nulla alimentare dibattiti sui giornali anziché nelle sedi istituzionali, merita una risposta per la gravità delle affermazioni che vi sono contenute, che si presentano nei miei confronti perfino infamanti.

I tre consiglieri sostengono infatti che l’area sulla quale sorge il fabbricato della ex Panetto e Petrelli ha attualmente una destinazione industriale e che per potervi edificare un supermercato ha bisogno di una apposita trasformazione urbanistica. Questa premessa li porta addirittura a sostenere, altrettanto tranquillamente, che se altri potenziali acquirenti fossero stati rassicurati, evidentemente come lo sarebbero stati gli effettivi acquirenti, che c’era disponibilità a variare la destinazione urbanistica da quella attualmente industriale a commerciale, avrebbero potuto partecipare all’asta per l’acquisto dell’area contribuendo così ad alzarne il prezzo ed evitando un danno per i creditori del fallimento. Mi sembra che su questo argomento si stia veramente passando il segno.

Visto che i consiglieri non hanno avuto neppure lo scrupolo di informarsi prima di scrivere cose così gravi, è bene ricordargli che quell’area non ha per nulla una destinazione industriale, ma è classificata sin dal PRG approvato nel 2008 – approvato, mi pare di ricordare, dal PD – come area B0, che vuol dire area residenziale con mantenimento dei volumi esistenti (volumi, non fabbricati, anche qui è bene forse già chiarire). Nelle aree residenziali è consentito fare insediamenti commerciali.

Ora se alcune insinuazioni sono forse tollerabili quando provengono dal cittadino comune che svolge la sua attività di critica all’amministrazione, lo sono certamente di meno quando provengono da soggetti qualificati come consiglieri comunali che, per di più, hanno svolto in passato incarichi amministrativi di rilievo e che hanno tutta la possibilità di attingere ogni genere di informazioni. Tra l’altro dimenticano anche che le variazioni al PRG devono essere approvate dal Consiglio comunale e non da un assessore.

Se non si è neppure in grado di leggere un PRG, adottato peraltro dallo stesso partito del quale fanno parte, si dovrebbe evitare di dare alle stampe comunicati con affermazioni molto gravi e di contenuto infamante. Personalmente, proprio per il mestiere che faccio, non ho nessuna simpatia per le denunce e in verità mi sto convincendo sempre di più che determinate esternazioni non derivino da mala fede, tanto sono macroscopicamente errate, ma da vera e propria ignoranza e, forse, per il ruolo che ricoprono gli estensori del comunicato, è più grave ignorare gli argomenti che dovrebbero dibattere che essere in mala fede”.

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