Sisma, le mille pecore donate a Cascia diventano tesi di laurea: alla discussione anche il sindaco De Carolis
CASCIA – Il sindaco di Cascia, Mario De Carolis, ha partecipato a Roma, alla discussione della tesi di Emilio Garau, presidente nazionale del consiglio direttivo della Protezione civile. Il titolo è “Protezione civile: non solo emergenze” e sottolinea il rapporto di amicizia e collaborazione, nato in un momento difficile per la Valnerina. “Sono onorato – ha dichiarato De Carolis – di essere stato invitato. In seguito al sisma che ha colpito il nostro territorio, molte sono state le associazioni di volontariato che hanno operato nella nostra città e nelle sue frazioni. Tra queste la Prociv con Emilio Garau. Si è creato con tutti loro un rapporto unico, basato sulla solidarietà e la sinergia con le istituzioni. Ad aprile la Sa Paradura, ha unito ancor di più Cascia e la Sardegna. Sono orgoglioso di questo rapporto di amicizia e collaborazione nato in un momento molto difficile per tutti i miei concittadini”.
La tesi ha riguardato tutte le attività manageriali applicate per la realizzazione “Sa Paradura”-1000 pecore per Cascia tenutasi il primo Aprile 2017 proprio nella città di Santa Rita.
A distanza di qualche mese dal terremoto che il 24 agosto e poi 30 ottobre 2016 ha devastato il Centro Italia, grazie alla disponibilità dell’Amministrazione Comunale di Cascia, è stata progettata un’iniziativa capace di perseguire principalmente i seguenti obiettivi: tener viva l’attenzione su quell’area geografica; raccogliere ulteriori beni e fondi da destinare alle popolazioni colpite; sostenere la capacità di ripresa alla normalità della comunità. Sa Paradura, è un pilastro della cultura agropastorale della Sardegna. Un gesto di solidarietà comunitaria che ricalca la tradizione della società pastorale. Un’usanza sarda antichissima che affonda le sue radici nella notte dei tempi: per dare un aiuto concreto a un allevatore colpito da una disgrazia era consuetudine offrire, da parte dei pastori del circondario, una pecora per contribuire a rimettere in piedi l’azienda del malcapitato. In questo caso gli allevatori colpiti dalla calamità sono stati quelli di Cascia e delle sue frazioni. “Sa Paradura” è un esempio di come un esercizio di pura e semplice solidarietà possa, invece, essere interpretato come strumento per sensibilizzare una popolazione, circa la capacità di “resistere” all’impatto di un evento calamitoso e riavviare alla normalità tutte le componenti della comunità. Da tener bene in evidenza che Sa Paradura ha creato un forte e sincero rapporto di amicizia tra la comunità di Cascia e la Sardegna con in primis l’Amministrazione Comunale. Concludo con la frase che ci ha accompagnato in tutte le fasi organizzative: “Sa Paradura, e non finisci qui…..” questo perché nel mese di giugno 2018 gli allevatori di Cascia si recheranno in Sardegna per restituire in forma simbolica uno o più agnellini nati dalle pecore sarde loro donate. “Grazie Emilio Garau- ha concluso De Carolis -e ancora congratulazioni per l’ ottimo risultato ottenuto”.