Maurizio Landini in assemblea all’Umbra Cuscinetti e alle Ogr di Foligno
FOLIGNO – “Il sistema va cambiato adesso. Qualsiasi governo di qualsiasi colore deve sapere che questa è una necessità assoluta per il paese e per le nuove generazioni. Per questo la Cgil non intende fermarsi”. Con queste parole il segretario della Cgil nazionale Maurizio Landini ha aperto oggi, 22 novembre, le assemblee sindacali di due importanti realtà produttive del territorio umbro, la Umbra Cuscinetti e le officine Ogr di Foligno (nelle foto). Insieme al segretario nazionale hanno partecipato alle assemblee i segretari della Cgil dell’Umbria (Vincenzo Sgalla) e di Perugia (Filippo Ciavaglia), insieme alle categorie Fiom Cgil e Filt Cgil.
Lanciando la grande mobilitazione che la Cgil sta organizzando per il 2 dicembre (5 manifestazioni in Italia, l’Umbria sarà in piazza del Popolo a Roma) Landini ha sottolineato che “ci sono momenti nei quali bisogna assumersi la responsabilità non solo di dire che una politica non va bene, ma anche di mettersi in cammino, di scendere in piazza per esplicitare il proprio dissenso e la propria proposta alternativa”.
Nel merito Landini ha sottolineato i punti che hanno portato la Cgil a rigettare la proposta del governo, giudicandola assolutamente insufficiente: “C’è una distanza molto grande tra gli impegni che il governo aveva preso un anno fa, cioè modificare davvero la legge Fornero, e quello che invece è oggi sul tavolo. Non c’è nulla per i giovani – ha spiegato Landini – non c’è nulla per le donne che in 10 anni passano da 60 a 67 anni di età pensionabile, senza riconoscimenti per chi ha figli o per il lavoro di cura. In più – ha aggiunto il segretario Cgil – il governo ha confermato che dal 2019 si passa a 67 anni per la pensione di vecchiaia e a 43 anni e 3 mesi per quella di anzianità e questo meccanismo che scatta ogni due-tre anni, se non si blocca, porterà in poco tempo l’età pensionabile a 70 anni e farà sparire di fatto le pensioni di anzianità. Questo per noi è inaccettabile, ecco perché vi chiediamo di scendere insieme in piazza”.