Il pericolo del neofascismo
di Pierluigi Castellani
Quanto avvenuto di recente a Como dove un gruppo di naziskin locali ha fatto irruzione nella sede di un’ associazione, che meritevolmente si dedica al sostegno ed all’integrazione degli immigrati, dovrebbe destare un profondo allarme circa il continuo insorgere di episodi improntati all’intolleranza ed alla rivendicazione di atteggiamenti, che si richiamano al ventennio fascista . Anche quanto avvenuto a Marzabotto, luogo emblematico della repressione nazifascista , dove un giocatore di calcio si è mostrato con una maglietta con i simboli della repubblica di Salò, dovrebbe mettere in guardia circa questo continuo riaffiorare di mentalità e comportamenti, che credevamo di avere oramai collocato alle nostre spalle. Come si può oggi, nell’Italia democratica, pensare a rispolverare un passato tanto disastroso per il nostro paese? La verità è che il fascismo, come cultura e comportamenti, non è stato mai rimosso del tutto dalla coscienza sociale del nostro paese.
Quando si ha paura del diverso, dell’altro, e si dimentica il noi della coscienza cristiana significa che si sta oltrepassando un limite pericoloso, che può condurre anche ad una involuzione democratica. Purtroppo non tutta la politica se ne sta accorgendo, come Salvini che rilancia oltraggiosamente a Renzi l’accusa di essere lui il pericolo e non il neofascismo. Quando si tende a minimizzare ogni episodio e si alimentano le paure ad ogni costo è perchè si vuole soltanto allargare i propri consensi elettorali anche a quelle fasce di cittadini, che di fronte a questi episodi si voltano dall’altra parte o che magari, in segreto, pensano che l’estremismo di destra faccia bene ad erigere barriere insormontabili nei confronti di chi è diverso o che rimane perennemente l’altro. E la contraddizione è palese tra questi atteggiamenti di minimizzazione, quando non di vero e proprio fiancheggiamento, e il continuo richiamo che i responsabili di questi fatti proclamano alle radici cristiane dell’occidente. Vi ricordate la battaglia che alcuni politici hanno condotto per il formale riconoscimento delle radici cristiane dell’Europa calpestando poi in modo plateale proprio il Vangelo, che è la fonte unica e vera di quelle radici ? Non è certo la prima volta che certa destra, si ammanta di un conservatorismo religioso, che dimentica e contraddice il Concilio Vaticano II senza pensare alla predicazione di Papa Francesco, che certo non è ben riguardato da certi ambienti che si alimentano di questo conservatorismo. Però purtroppo l’episodio di Como non è isolato ,anzi stiamo assistendo all’ avanzata nei consensi elettorali dell’estrema destra, che ha dimostrato di avere una forte presa in alcuni quartieri di Roma senza dimenticare che in Umbria Todi è governata da un centrodestra che ingloba anche i rappresentanti di Forza Nuova. La ventata di destra, venata da pulsioni nazionaliste, o suprematiste, che si è abbattuta sull’Europa non dovrebbe quindi allarmare ? C’è un vero pericolo di un rigurgito nazifascista, che condizioni anche le politiche dei nostri paesi. Tutto questo va combattuto con un’ applicazione rigorosa delle leggi, che già ci sono, ed anche aggravando le sanzioni come fa la proposta del PD, firmata dall’on. Fiano, che trova difficoltà in parlamento, perché la platea degli ignavi purtroppo ha molti alleati e tra questi c’è da annoverare anche il movimento dei 5Stelle. Ma poi certamente questa battaglia va combattuta sul terreno della cultura, della storia, dell’educazione e formazione dei giovani.
E nessuno può farsi da parte sia di destra che di sinistra se ha a cuore la vita democratica del paese. E’ evidente che l’esplosione dell’emergenza dell’immigrazione ha contribuito ad arricchire il brodo pernicioso del neofascismo. Ma un conto è reclamare giustamente la legalità e la sicurezza ed attuare politiche di integrazione e di aiuto ai paesi di origine dell’emigrazione ed un altro è quello di farneticare, come hanno fatto i naziskin intervenuti a Como, di presunti tentativi di massiccia sostituzione della nostra civiltà e cultura con quella di altri paesi. Non si sono accorti questi signori che il pianeta è multirazziale e multiculturale e che nulla può cancellare questo dato di fatto ? Forse non hanno mai recitato con convinzione la più bella preghiera cristiana, che ci sia stata data: il Padre Nostro, appunto il Padre Nostro, cioè di tutti, perché tutti siamo figli di Dio, non il Padre di un singolo uomo o di un singolo paese, ma appunto di tutti.