Il Partito democratico cambia casa, la sede di piazza della Repubblica di Perugia è in vendita: dopo le feste natalizie apre in via Bonazzi

PERUGIA – Il Partito democratico cambia casa. La sede di piazza della Repubblica a Perugia – la notizia girava da tempo – è in vendita e dal 31 dicembre il partito più rappresentativo in Umbria si trasferirà.

La sede prescelta, nella quale tutto dovrebbe essere operativo dopo le ferie natalizie, è in via Bonazzi. La scelta della vendita, dipendente dal proprietario dello stabile, la Fondazione Pietro Conti dei Democratici di sinistra dell’Umbria, sembrerebbe essere dovuta ad alcune ipoteche esistenti sullo stabile per il pagamento di alcuni incombenze degli ex Ds. Le Fondazioni, in Umbria così come in altre regioni, starebbero così vendendo le sedi per fare cassa e andare a colmare tale debito.

Scatenato il segretario regionale Giacomo Leonelli che ha confermato la notizia, specificando che a vendere non è il Pd, che non è proprietario dell’immobile (e quindi non incasserà un euro dalla cessione), che ha bilanci solidi e che è già al lavoro non solo per trovare una soluzione funzionale e adeguata, ma anche per valutare ogni strada possibile per mantenere un presidio politico negli storici locali lungo corso Vannucci. “Abbiamo voluto fare un’operazione verità – ha sottolineato Leonelli – per evitare di creare confusione e per rispetto dei nostri iscritti”. “Il Pd – ha detto ancora – non è proprietario di nessun immobile, ma dove è presente lo è in virtù di contratti di comodato d’uso gratuito stipulati, per la stragrande maggioranza, dieci anni fa. A vantare diritti di proprietà – invece – è la Fondazione Pietro Conti”, soggetto nato quando Ds e Margherita sono confluiti in un unico soggetto politico, allo scopo di amministrare il patrimonio, immobile e mobile, dei Ds che, al pari della Margherita, non ha trasferito i suoi beni al Pd. Tanto che “nel 2008 – hanno ricordato Tosti e Leonelli – il regionale si era trasferito in corso Cavour”. “La vendita – ha spiegato Leonelli – è stata, dunque, decisa dalla Fondazione che ha fatto le sue valutazioni e che ci ha comunicato ufficialmente ieri che il contratto di comodato, per altro sottoscritto con il livello provinciale, sarà risolto a partire dal 31 dicembre per procedere alla vendita frazionata dell’immobile”.

Alla base, dunque, non ci sono incertezze finanziarie né debiti del Pd: “Abbiamo un bilancio solido e approvato all’unanimità – hanno detto i due – che si poggia per la quasi totalità sui trasferimenti volontari degli eletti e che ci consente, per quanto si sia ridotto, con la cancellazione del finanziamento pubblico, da 400mila a 150mila euro l’anno, di fare attività politica e di essere presenti sul territorio. Solo negli ultimi anni abbiamo contribuito a realizzare una Festa di grande qualità, con appuntamenti programmatici e formativi di rilievo, un percorso progettuale importante sulla Bellezza e la qualità come nuovo modello di sviluppo dell’Umbria, un percorso partecipativo sul reddito di inclusione e decine di iniziative tematiche”. Non ci sono nemmeno eccessive tensioni con la Fondazione, “con la quale abbiamo un rapporto corretto e senza pendenze di alcun genere e che, anzi, ha confermato, tramite il comitato di indirizzo, che le sedi territoriali in cui è presente il Pd in qualità di comodatario restano al Pd”. Fin qui quello che è stato. Sul futuro Leonelli ha annunciato di aver “dato mandato a dei legali di valutare tutto il percorso sin qui fatto, dalla costituzione della Fondazione a oggi, per assicurare chiarezza e trasparenza agli iscritti, dei percorsi fatti ”.

Non solo. “Lo abbiamo annunciato informalmente e faremo richiesta ufficiale nei prossimi giorni: essendo quella dell’immobile di piazza della Repubblica una vendita frazionata, qualora la Fondazione decidesse di rimanere proprietaria di una porzione, uno dei livelli attualmente ospiti (comunale, provinciale e regionale) vorrebbe rimanere in qualità di comodatario”. Di più: “Abbiamo concordato un diritto di prelazione al momento della vendita dell’ultima porzione, qualora il gruppo dirigente che verrà dopo di noi, che siamo in scadenza nei prossimi mesi, decidesse di ricomprare parte degli degli spazi”. Non manca, evidentemente, un elemento emotivo: “Continuiamo a sentire questo luogo come parte della storia del PD e ci siamo adoperati affinché in una qualche forma, seppure con spazi ridotti e non con le stesse funzioni, lo rimanga”, ha spiegato Tosti. “L’elemento affettivo è importante, non lo nego – ha aggiunto Leonelli – la mia vita politica è iniziata qui”.

All’attacco anche la presidente della Regione Catiuscia Marini che definisce tutto ciò “immorale”.

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