Calcio giovanile, a Santa Maria degli Angeli un interessante tour formativo per i nati nel 2004
SANTA MARIA DEGLI ANGELI – “Nella nostra officina non ci si sporca, si lavora in maniera ordinata, pulita e precisa con impianti di ultima generazione e strumenti di precisione, futuristici ed all’avanguardia. Ma ciò che è più importante, nella nostra azienda si impara un mestiere estremamente complesso e qualificato, e tutti i nostri collaboratori, principalmente giovani, seguono un percorso formativo di crescita professionale che li porta ad essere dei tecnici estremamente esperti e specializzati. Mi piacerebbe che i ragazzi del settore giovanile abbiano la possibilità di vederlo, specie quelli che si apprestano a scegliere la scuola superiore. Per poter fare una scelta consapevole. Per far presente a loro ed alle loro famiglie che c’è questa possibilità, vicino casa”.
Si esprimeva così pochi mesi fa Claudio Becchetti, uno dei partner più illustri della nostra società, CEO e fondatore con il fratello Lanfranco di Co.Me.Ar e di BSP, due aziende operanti nel settore delle lavorazioni meccaniche di precisione, per applicazioni industriali, aereonautiche, aereospaziali, medicali, ferroviarie ed energetiche.
Claudio lanciò uno spunto immediatamente raccolto dal direttore generale Simone Tarpanelli, che ha organizzato, con la collaborazione di mister Anelli e di alcuni genitori del gruppo dei Giovanissimi 2004, un pomeriggio formativo all’interno delle aziende del presidente e fondatore di Co.Me.Ar e BSP.
Una delegazione (ad onor del vero quasi la squadra al completo), “scortati” appunto dal mister, dal responsabile tecnico del settore giovanile Sandro Crivelli e da un gruppo di genitori molto interessati, ha avuto modo di “tastare con mano”, da vicino, una realtà aziendale molto solida, che si fa apprezzare in tutto il mondo con i propri prodotti.
Il presidente Claudio Becchetti sogna, un domani non troppo lontano, di avere molti più ragazzi provenienti dal comune di Assisi all’interno della propria azienda ed ha scelto noi, l’Angelana, per sensibilizzare famiglie e ragazzi sulla possibilità concreta di poter lavorare in un’azienda affermata, in un settore dove siamo leader mondiali; il tutto “solamente” dopo aver conseguito il diploma di perito meccanico in un Istituto Tecnico Industriale.
I nostri ragazzi sono stati introdotti in azienda con tutti i crismi del caso, partendo da una presentazione in aula magna con tanto di slide, passando per un tour organizzato attraverso tutti reparti dell’azienda, per far capire a fondo la delicatezza e la complessità del lavoro che si svolge all’interno dell’azienda del presidente Becchetti. Chiusura di giornata in grande stile, con un buffet che ha allietato lo scambio finale di opionioni tra il presidente della Co.Me.Ar., con staff al seguito, ed il nostro gruppo di ragazzi alle prese con una delle scelte più importanti della propria vita, ovvero a quale scuola superiore iscriversi.
Presente ovviamente nel corso del pomeriggio anche il direttore generale Simone Tarpanelli, che ha voluto suggellare la simbiosi con Claudio Becchetti regalandogli simbolicamente anche una maglia dell’Angelana, sulla quale quest’anno campeggiano anche i marchi delle aziende Co.Me.Ar. e BSP.
“Il calcio è la cosa più importante tra le cose meno importanti”, è un hastag che accompagna da tempo l’Angelana calcio sui social. E’ diventato il nostro “mantra social” da quando il compianto Stefano De Nigris, che amava ricordarlo, ricordarcelo e ricordarselo, se n’è andato troppo presto, ma abbiamo sempre cercato di mettere in pratica questo motto, da quando siamo ripartiti nel 2004.
E’ soprattutto grazie ad iniziative come queste che la nostra società vuole rafforzare questo concetto: che il calcio sia veicolo di formazione educativa sociale, basato sull’assimilazione di regole fondamentali per la convivenza, nonché volano per allargare gli orizzonti e le conoscenze dei giovani ragazzi. Ma che resti sempre una passione che arricchisce la vita, almeno alle nostre latitudini, non la cosa più importante della vita dei nostri ragazzi, che deve essere sempre lo studio prima, ed il lavoro poi, quando un giorno avranno modo di giocare, speriamo sempre più numerosi, in prima squadra.