La burocrazia fa più danni del terremoto. Il caso di un agriturismo
NORCIA – Se è vero che il terremoto fa danni, è spesso anche vero che la burocrazia ne fa di peggio. Dalle colonne de La Nazione emerge il caso di Virgilio Lupi, 55 anni, proprietario dell’agriturismo ‘La Tana dei Lupi’ a Norcia, distrutto dal sisma. Sebbene la voglia di rimettersi in moto e superare le difficoltà sia tanta, l’imprenditore si è trovato di fronte a un insospettabile ostacolo: la burocrazia. E così la Valnerina stenta a riprendersi a quattordici i mesi dal terremoto. «Devo costruire un ristorante in legno accanto alla mia struttura – inveisce Lupi –, che, solo che la pratica è ferma da tre mesi all’ufficio speciale per la ricostruzione». L’Ufficio ricostruzione quindi, sta ritardando a rilasciare il permesso per realizzare un ristorante in legno, andando così ad incrementare i danni e i disagi degli abitanti che fanno di tutto per cercare di risollevare le loro sorti. E poi continua sostenendo che «per noi è fondamentale avere un ristorante, perché le camere sono agibili e hanno già ospitato diversi clienti. Ci serve però anche uno spazio in cui far mangiare la gente». Prima che la terra tremasse, la ‘Tana dei Lupi’ lavorava a pieno ritmo anche grazie alla fattoria: «Abbiamo una novantina di vacche, maiali e pollame – spiega Lupi – e ai clienti abbiamo sempre dato da mangiare i nostri prodotti. Con le scosse si sono danneggiate anche le stalle, ma abbiamo ricominciato». Lupi cerca di fare un ragionamento pensando anche al futuro e aggiunge: «Alcuni sono venuti perché erano curiosi, ma che cosa succederà tra un anno quando la gente si sarà dimenticata di quello che è accaduto a Norcia?. Navighiamo a vista e non sappiamo come sarà il nostro futuro», insiste, senza nascondere la preoccupazione per i propri figli, coinvolti nell’attività e oggi con pochissime certezze in mano. «Se non ripartono l’artigianato, le aziende agricole e quindi l’economia, cosa viene fare la gente a Norcia? E’ chiusa pure la strada di Castelluccio».