Passignano, un “faro” che ha attraversato venti secoli Presentato il libro curato da Riganelli e Renzetti
PASSIGNANO – Al Trasimeno, nel corso della storia, vi sono stati diversi punti chiave in grado di attrarre a sé le realtà circostanti, riuscendo a dar vita a momenti di sviluppo. Passignano è uno di questi e per la riva settentrionale è stato, come del resto lo è tuttora, uno stimolo di primaria importanza.
Ha il merito di restituire alla cosiddetta “perla del Trasimeno” il suo giusto valore l’ultima fatica dello storico Giovanni Riganelli che, coadiuvato dall’archeologo Alessio Renzetti, è curatore del libro “Un faro sul lago. Duemila anni di storia di Passignano sul Trasimeno e del suo territorio”.
In una Sala consiliare gremita e attenta il volume è stato presentato nei giorni scorsi alla presenza del sindaco Ermanno Rossi e del vicesindaco Claudio Bellaveglia.
E’ stata infatti la stessa Amministrazione comunale di Passignano a commissionare l’opera, una sorta di “testo unico” per la storia della comunità lacustre, in quanto, come sottolineato dal sindaco, fornisce un “vasto affresco di venti secoli di storia del paese e delle aree circostanti, capace di ampliare le conoscenze degli addetti ai lavori e di quanti per passione decidano di scoprire le nostre radici”.
Un filo rosso collega i diversi capitoli che lo compongono in questo lungo excursus dalla preistoria all’età contemporanea, passando accuratamente attraverso l’età di mezzo e quella moderna. E’ l’immagine del “faro”, metafora scelta per identificare il Trasimeno e in particolare proprio Passignano che, secondo gli studiosi, ha giocato ruoli fondamentali nella storia, a partire dal terzo Millennio (Età del rame), periodo a cui si fanno risalire le testimonianze dei primi insediamenti.
“Per secoli e secoli – ha riferito Riganelli – Passignano è stato un punto di riferimento per il territorio. E anche le sue piccolissime comunità come San Donato o Montigeto, solo per fare degli esempi, hanno trascorsi significativi e non trascurabili, in quanto hanno contribuito a vivacizzare quest’area anche dal punto di vista economico. Da qui sono passati pontefici, imperatori e grandi personaggi, in quanto Passignano è ubicata lungo una traiettoria strategica suggerita a viaggiatori e pellegrini nei loro spostamenti da nord a sud”.
Ma non è solo l’ubicazione, a metà strada tra due importanti città etrusche come Perugia e Chiusi, ad aver favorito Passignano e questo versante del lago Trasimeno. Come ricordato da Renzetti, a giocare a loro favore anche la ricchezza di risorse che hanno fatto sì che queste zone fossero popolate in maniera ininterrotta.
“Siamo in presenza di un territorio vocato all’attraversamento – ha fatto notare anche Bellaveglia – e ciò ha favorito nel tempo l’insediamento di tante piccole comunità. Acqua e percorribilità è stato un binomio vincente che difficilmente si ritrova a stretto raggio. Una terra di elezione per antichi popoli, più difficile da abbandonare che da migliorarne la qualità della vita”.
Ha coordinato la presentazione del volume Eleonora Sandrelli, presidente dell’Associazione “Aion cultura”.