Piegaro, Comune in trincea per scongiurare la chiusura della filiale Bps

PIEGARO – Le sta tentando tutte l’Amministrazione comunale di Piegaro guidata dal sindaco Roberto Ferricelli per contrastare la decisione, apparentemente irrevocabile, di Monte dei Paschi di Siena di chiudere la filiale di Piegaro, unica banca presente nel Comune. La notizia ufficiale è giunta lunedì scorso, quando, in un incontro in Comune, il responsabile regionale di Mps ha comunicato la decisione di chiudere l’ufficio piegarese a decorrere dal prossimo gennaio, “senza possibilità di trattativa visto che è stata assunta per ragioni aziendali”.

Una decisione, che nonostante fosse nell’aria da qualche settimana, ha colto di sorpresa il primo cittadino che riferisce come, in un incontro risalente ad ottobre con il responsabile di filiale di Piegaro e il nuovo direttore di zona da cui dipendono le 6 filiali della Valnestore, i due avessero rassicurato sul fatto che tutto stesse procedendo bene e avessero manifestato anche un certo interesse al servizio di tesoreria per il Comune (a tutt’oggi in capo ad Unicredit).

Tuttavia nei primi giorni di dicembre tra gli utenti sono iniziate a circolare voci su un’imminente chiusura, sulla base delle quali Ferricelli ha richiesto un immediato incontro col responsabile di zona. Incontro svoltosi l’11 dicembre in cui viene confermata l’ipotesi di una chiusura. “nel corso dell’incontro – dichiara il sindaco –essendo il responsabile di recente insediamento, quest’ultimo ha garantito di occuparsi della vicenda prendendo contatti con i vertici di MPS e richiedendo quanto prima un nuovo confronto sulla questione”.

Nell’attesa Ferricelli si è preoccupato di investire del problema i vertici della Regione Umbria e i parlamentari umbri. Inoltre, ha avviato contatti con altri istituti bancari per verificare se vi fosse l’interesse ad aprire una nuova filiale a Piegaro. Cosa tuttavia ritenuta “assai improbabile visto che su direttive precise della Banca d’Italia si possono aprire nuove filiali soltanto se esiste un bacino di utenza di 10.000 abitanti”.

Poi lunedì scorso la “doccia fredda”. “A questo punto – conclude il sindaco – l’Amministrazione comunale sta tentando di entrare in contatto con la sede centrale di Siena del MPS, oltre che sollecitare ulteriormente i parlamentari umbri per farsi carico della questione, tenuto anche conto che l’azionista di maggioranza di MPS è il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Inoltre si sta lavorando per mettere in campo ulteriori azioni concrete volte proprio ad arginare lo spopolamento delle attività produttive e dei residenti dei centri storici”.

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