Ast, Renzi su Rai 2: “Terrorizzato per Terni, lavoreremo nei prossimi 3 mesi per evitare l’irreparabile”
“Sono terrorizzato per Terni dove, nonostante abbiamo fatto di tutto, la negoziazione non è stata accettata dai sindacati né dall’azienda” e all’Ast “sono partite le lettere per la procedura di licenziamento per 550 persone. Noi lavoriamo nei prossimi tre mesi prima che accada irreparabile”. Lo ha detto Renzi questa sera partecipando alla trasmissione di Rai2 “Virus, il contagio delle idee”. Il presidente del Consiglio ha anche aggiunto che “Landini vuole occupare le fabbriche, noi vogliamo aprirle. Io vedo con terrore quello che sta succedendo in molte parti d’Italia”.
In mattinata, a poche ore dal fallimento della trattativa, Renzi aveva detto di essere “molto preoccupato per Terni. La proposta di mediazione che ha fatto il Governo non è stata accolta. Cercheremo di riaprire la discussione. Le parti sono ancora troppo lontane – ha aggiunto – continueremo a lavorarci anche con il sottosegretario Graziano Delrio”. Il sottosegretario, a cui ieri il premier aveva dato ampio mandato per cercare di trovare un accordo condiviso dalle parti, questa mattina ha detto di essere “reduce da una trattativa andata male, ma non abbandoniamo e continueremo a insistere”.
Delrio e il ministro Guidi hanno formulato una proposta ad azienda e sindacati che sostanzialmente prevedere un dimezzamento degli esuberi, che da 550 passerebbero a 290, a fronte di un impegno dell’azienda di 110 miloni di euro di investimenti.
Nello specifico il lodo Delrio-Guidi prevede che il piano industriale dell’azienda sia cambiato nel senso dell’impegno a garantire il mantenimento del sito industriale e della capacità produttiva dell’area a caldo e dell’area a freddo. Previsti quindi investimenti per 110 milioni più lo spostamento a Terni della linea di laminazione di Torino ed il rafforzamento della struttura commerciale sia sul mercato italiano che su quello internazionale. Si riduce così l’impatto occupazionale, da 550 unità a 290, da gestire con procedure di mobilità volontaria e incentivata.
Il Governo ha inoltre offerto un’azione attiva di ricollocamento dei lavoratori eventualmente residuali dal processo di uscita. Sono confermati apprendistato e contratti a termine. In questo quadro il Governo ha proposto una mediazione che consente il mantenimento di importanti istituti contrattuali e il rinvio al confronto in sede aziendale per altri istituti del contratto integrativo. Su questa proposta di mediazione si è registrato l’irrigidimento dell’amministratore delegato di Ast, Lucia Morselli, e il no dei sindacati. Il segretario nazionale della Uilm, Mario Ghini ha spiegato che “nel testo proposto dal Governo non sono state accolte le richieste delle organizzazioni sindacali, in particolare sul costo del lavoro e sul numero degli esuberi. Inaccettabile la clausola che prevede già da da ora il licenziamento dell’eventuale residuo esubero dopo i 24 mesi di Cigs. Anche sui volumi ed investimenti si è continuato a far riferimento al piano del 17 luglio che lo stesso Governo aveva ritenuto non condivisibile”.
Il segretario nazionale della Fim, Marco Bentivogli, che oggi a Terni per incontrare i lavoratori dell’Ast, ha puntualizzato che “non scegliamo noi di riaprire lo scontro: lo ha fatto l’azienda. Ci aspettiamo che oggi stesso l’azienda l’azienda invii la lettera per la procedura di mobilità degli operai, nonostante anche il Governo abbia chiesto di non farlo”.