Terni, in centinaia al Sinodo sulla famiglia, in preghiera anche per gli operai dell’Acciaieria
TERNI – Centinaia di persone hanno partecipato nella Cattedrale di Terni alla veglia di preghiera per il Sinodo sulla famiglia, presieduta dal vescovo Giuseppe Piemontese. Una preghiera che ha unito famiglie provenienti da diverse parrocchie, movimenti e associazioni della diocesi per condividere un momento forte di comunione con la Chiesa universale.
In questo particolare momento che sta vivendo la città di Terni e tante delle famiglie che in essa vivono, il pensiero del vescovo Piemontese è stato dedicato in maniera specifica per le famiglie dei lavoratori dell’acciaieria che rischiano il posto di lavoro.
“Questa sera preghiamo in comunione con la Chiesa Cattolica per tutte le famiglie e in particolare per quelle della nostra chiesa particolare, per quelle in crisi, per quelle sull’orlo della separazione, per quelle colpite dalla disoccupazione, per tutte le famiglie in ansia per la vertenza Ast di Terni – ha detto il vescovo Giuseppe Piemontese – per tutti coloro che temono o rischiano di perdere il posto di lavoro e quindi la serenità. La nostra preghiera è di sostegno a loro, alle loro preoccupazioni e difficoltà, in questo modo manifestiamo la nostra solidarietà e vicinanza, così come a tutte le situazioni difficili della nostra chiesa particolare che sono quelle che colpiscono le famiglie della porta accanto. Che il Signore voglia esaudirci per intercessione di Maria, che noi invochiamo Madre di misericordia e regina delle famiglie, perchè faccia sorgere nel nostro cuore, una luce nuova, una speranza nuova verso un modo migliore”.
In riferimento al sinodo sulla famiglia che si sta svolgendo a Roma, ha poi aggiunto come i lavori dei vescovi “manifestano interesse, preoccupazione, amore della Chiesa per la Famiglia. Anche interesse nostro per la famiglia; tutti noi che abbiamo sperimentato il calore e la bellezza di vivere in una famiglia e famiglia cristiana vorremmo far percepire la nostalgia di una vera famiglia. Di fronte ai cambiamenti culturali, sociali, politici degli ultimi 50 anni, che hanno portato al mutamento della concezione, della natura e del valore di istituzioni quali il matrimonio, la famiglia, il divorzio, la convivenza, l’aborto, il genere, la Chiesa sente il bisogno di comprendere e approfondire questi temi. Mentre annuncia il Vangelo della famiglia, vuole trovare e proporre vie di misericordia e di amore ad ogni uomo e donna dei nostri giorni, che si trova in situazioni difformi dal Vangelo” ha concluso il vescovo.
Anche le intenzioni di preghiera, lette da alcune coppie di sposi, hanno avuto un’attenzione per le famiglie che si trovano nella precarietà per mancanza di lavoro, per coloro che soffrono, per chi patisce gli effetti della crisi economica e della povertà e in particolare per le famiglie dei dipendenti dell’Ast “perché riconoscano in queste sofferenze l’immagine di Gesù in croce, l’unico che con la sua presenza può rafforzare l’unità della famiglia nucleo fondamentale della società”.