Perugina, tutto in bilico. Gli operai alla Regione: “Non chiudere il tavolo”
PERUGIA – “La Perugina è l’Umbria e l’Umbria è la Perugina, quindi è opportuno e necessario il massimo impegno da parte di tutte le parti per un accordo che non lasci indietro nessuno, tuteli l’unità dei lavoratori e dia un futuro ad un patrimonio importante dell’industria e dell’economia umbra”. Così la presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, Donatella Porzi, il presidente della Seconda commissione di Palazzo Cesaroni, Eros Brega e il consigliere regionale Giacomo Leonelli, che questa mattina hanno incontrato a Palazzo Cesaroni una delegazione di operai costituitisi nel “Comitato resilienza operai Perugina”.
Gli operai hanno posto ai tre rappresentanti istituzionali le problematiche inerenti gli esuberi annunciati dall’azienda e le loro critiche all’accordo stipulato dai sindacati con la proprietà della multinazionale, chiedendo che nel tavolo previsto al Mise il prossimo 15 febbraio si possa ottenere una deroga della Cig e si rinegozi l’intera trattativa che attualmente prevede: circa 300 esuberi, stipendi da 6-700 euro al mese per dodici mensilità e incentivi solo per chi decide di lasciare l’azienda.
La presidente Porzi ha detto che “occorre agire subito in vista del tavolo al Mise del 15 febbraio”, ribadendo che “l’Assemblea legislativa si è occupata della vertenza Perugina ma ovviamente tutte le richieste dei lavoratori dovranno essere tenute in considerazione per costruire un accordo che non sia penalizzante per i lavoratori stessi e per il territorio”. Per Brega bisogna “alzare il livello del dibattito e farlo uscire dai confini regionali perché Perugina è un simbolo di tutta l’Umbria e deve diventi una questione nazionale”. Leonelli ha confermato il suo impegno, annunciando il coinvolgimento “della Giunta regionale e informando subito il viceministro, con l’auspicio che anche il sindaco faccia il suo dovere schierandosi a fianco dei lavoratori, del no agli esuberi e in difesa di un bene così prezioso per l’economia di tutta la regione”.
In vista del tavolo parla all’Ansa anche Toia, il direttore delle relazioni industriali, che spiega come siano in 70 ad aver accettato l’idea dell’esodo incentivato, accettando una impostazione di gestione degli esuberi e non di “improbabili sogni”.