Gubbio, l’amministrazione lavora ad un evento su Giotto

GUBBIO – E’ stato convocato dal sindaco presso la residenza comunale,  per giovedì 15 febbraio alle ore 18,30,  un  primo incontro di condivisione  con soggetti del mondo imprenditoriale e rappresentanti delle realtà  sociali ed economiche del terrriorio, per illustrare i contenuti e le attività previste in merito alla mostra  ‘Gubbio al tempo di Giotto – Tesori d’arte nella terra di Oderisi’.  L’evento, in programma dal 7 luglio al 7 ottobre,    si profila di grande rilevanza per la tematica e per il coinvolgimento per la prima volta in un rapporto di stretta collaborazione del  Comune di Gubbio,  del Ministero dei Beni e Attività Culturali, della Regione Umbria e della Diocesi.  Si sta sviluppando un meticoloso e fondamentale lavoro di ricerca storiografica, con un apparato storico-aristico che servirà a mettere in luce per la prima volta l’arte figurativa  nel medioevo. Importante anche l’operazione di restauro  per riportare all’attenzione pregevoli testimonianze d’arte.

Tre le sedi interessate dall’esposizione  di circa 80 opere,  luoghi unici e meravigliosi per potersi tuffare nella storia più originale della Gubbio medievale, dall’età di Giotto alla seconda metà del Trecento, con un approccio metodologico interdisciplinare:  Palazzo dei Consoli,  Palazzo Ducale, Palazzo di Canonici, oggi parte integrante del Museo Diocesano.  In queste sedi verranno presentati manoscritti miniati, dipinti su tavola, affreschi, lavori scultorei e di oreficeria appartenenti al rilevante patrimonio artistico eugubino ma anche da fuori regione,  provenienti da limitrofe zone marchigiane terremotate nonché  opere smembrate, virtualmente ricomposte, come i resti di polittici del cosiddetto pseudo Palmerucci, di Mello da Gubbio o le sculture dei santi Mariano e Giacomo, testimonianza di importanti monumenti funerari probabilmente all’interno della cattedrale eugubina.  Nella storia della città si congiungono le vicende di molti protagonisti: famiglie importanti che hanno guidato le istituzioni civiche delle città italiane filo-guelfe (Gabrielli); letterati che hanno commentato la Commedia appena compiuta (Bosone Raffaelli); architetti, quali Gattapone, artefici di sorprendenti soluzioni urbanistiche. Ma anche il “genius loci” di una popolazione dalla forte intensità religiosa, le cui manifestazioni tuttora esistenti intrecciano i valori civici della religiosità (il patrono Sant’Ubaldo) con una spiritualità profonda, tale da offrire da sempre un’ interessante occasione di interpretazione anche antropologica: chiave di lettura, questa, particolarmente attuale per un approccio alla storia dell’arte globalizzata.  Dante, Gabrielli, Oderisi, sant’Ubaldo, san Francesco sono i riferimenti storici dell’importanza di Gubbio, finora affrontata solo attraverso alcuni studi monografici ma non da visione d’insieme.

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