Ast, sciopero generale, in piazza anche per la vertenza della chimica

La vertenza della chimica a Terni si inserisce con forza nello sciopero generale di venerdì. Mentre, infatti, l’attenzione collettiva è rivolta alla questione dell’Ast, si stanno vivendo ore febbrili anche per quanto riguarda il polo chimico.

“In queste ore, decisive per la vertenza dell’azienda Ast – scrivono i segretari territoriali di Terni e Umbria di Filctem, Femca e Uilcem – si stanno giocando partite determinanti anche per quanto riguarda l’industria chimica e l’indotto ad essa collegato”.

“Nei prossimi giorni – dicono i sindacati – dovremmo “scoprire” i dettagli dei piani industriali che riguardano la Sgl Carbon, giovedì l’incontro tra le organizzazioni sindacali e i liquidatori.

Contestualmente, stiamo discutendo una procedura di mobilità per 15 lavoratori della Treofan, che deve servire, senza alcun licenziamento, a far ritrovare il necessario equilibrio economico alla fabbrica in grado di garantire un futuro”.

“Dovremmo verificare a breve con la proprietà di BFIT (società belga della Beaulieu) – dicono i l’attuazione del piano previsto e quali iniziative per il futuro. Siamo ancora appesi a tre questioni bloccate sul tavolo ministeriale, la cessione delle aree da parte di Basell, la questione dei servizi comuni, ieri opportunità, oggi fardello costosissimo, e la questione della centrale a ciclo combinato, che produce energia elettrica e vapore per le aziende e per la rete”.

“Ora la stasi, oramai cronica, rischia di far crollare il difficile equilibrio tra opportunità e nuovi progetti, presenti all’interno di un disegno di reindustrializzazione dell’area ex Polymer – aggiungono Filctem, Femca e Uilcem – Le risorse economiche a disposizione del Cluster della chimica verde, non si riescono a spendere a causa della mancata disponibilità delle aree in oggetto, e pensare che questo contribuirebbe a dare una risposta anche al caso Isrim, in cui oramai 30 ricercatori, rischiano di finire in mezzo alla strada, in un contesto in cui ci sarebbero circa 11 milioni da spendere proprio sulla ricerca”.

Dopo tantissime comunicazioni, manifestazioni, scioperi messi in campo negli ultimi anni, i lavoratori e le organizzazioni sindacali sono stanche delle tante promesse “elettorali” bipartisan ricevute da tutti i livelli istituzionali, e vogliono solo risposte e fatti concreti e tangibili, che permettano di traguardare una fase oramai troppo lunga.

“La questione energetica assume un ruolo più ampio, come fattore competitivo ricorrente nelle partite legate all’industria particolarmente energivora. Ma le molteplici aziende elettriche – aggiungono i sindacati dei chimici – sono immerse in altrettanti problemi come il processo di vendita in corso nel caso di Eon, l’abbandono del territori da parte di Enel con la chiusura della Zona di Terni, le croniche difficoltà del polo delle rinnovabili di Nera Montoro, tutti temi per i quali si vede scarsa attenzione istituzionale a tutti i livelli, dopo mesi di richieste rimaste inascoltate”.

I chimici ricordano che “purtroppo, la necessità di stringere i tempi della dichiarazione di sciopero da parte delle segreterie confederali non permette alle aziende del settore energetico e gas acqua e dei servizi ospedalieri di aderire allo sciopero, a causa dei termini collegati alla legge 146/90, ma sono molti i lavoratori di Eon e delle altre aziende di servizio che hanno fatto presente la volontà di attingere al proprio monte di permessi e ferie per essere presenti alla manifestazione; manifestazione alla quale tutti i lavoratori del settore chimico, dei servizi, del tessile garantiranno la massima adesione per essere al fianco dei lavoratori dell’Ast nel momento più difficile, ma anche per difendere il proprio futuro”.

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