Ad Agriumbria anche i prodotti della Molini Popolari riuniti
BASTIA UMBRA – Dalle produzioni mangimistiche no ogm, con alcune novità come il mangime biologico e la linea di mangimi Q4 con erbe officinali per esaltare il benessere animale, fino a vino, olio, farine e prodotti da forno. L’intera attività di filiera della Molini popolari riuniti è anche quest’anno in mostra in quella grande e importante vetrina che è Agriumbria, il salone nazionale dedicato ad agricoltura, alimentazione e zootecnia in programma fino a domenica 8 aprile all’Umbriafiere di Bastia Umbra.
Azienda del settore agroalimentare tra le più le rilevanti della regione, frutto della fusione di storiche realtà umbre, la Mpr è ormai da tempo impegnata in una vasta operazione di innovazione e consolidamento che ha portato la cooperativa ad un costante incremento dei propri numeri e della qualità dei propri prodotti. Risultati che il presidente della cooperativa Dino Ricci ha voluto sottolineare proprio in occasione della manifestazione. “Gli investimenti portati avanti negli ultimi anni – ha spiegato Ricci – ci permettono di guardare con ottimismo al futuro, tant’è che oggi abbiamo impianti di trasformazione nei settori mangimistico, molitorio e della panificazione nuovi o ristrutturati in grado di aumentare ulteriormente le produzioni del 30 per cento circa. Una volontà di crescere che riguarda in particolare la panificazione dove, dopo aver completato il programma interno di riorganizzazione produttiva, commerciale e della logistica, non escludiamo acquisizioni se si dovessero presentare opportunità, al fine di consolidare la nostra presenza nel settore”.
La cooperativa, d’altronde, è presente oggi in tutto il mercato del centro Italia, sia con i prodotti da forno che con le produzioni mangimistiche, fattura circa 63 milioni di euro l’anno con risultati soddisfacenti e conta 200 persone impiegate e circa 4mila soci. E proprio questi ultimi sono il ‘pezzo forte’ dell’azienda. “Grazie a loro – ha sottolineato Ricci –, la Mpr è in grado di avere sotto controllo l’intera filiera”.
Ulteriori fronti su cui è impegnata la Mpr sono relativi al completamento del programma produttivo dell’impianto mangimistico di Pierantonio, che dopo tre anni di attività ha raggiunto circa 960 mila quintali di produzione l’anno, e di quello molitorio di Amelia. “Questo impianto – ha ricordato Ricci – è funzionante da maggio del 2017 e ha una capacità di macinazione giornaliera di circa mille quintali. Pensiamo di raggiungere la sua saturazione entro il 2019. Abbiamo anche ridefinito l’immagine delle nostre confezioni, il marchio e ampliato la gamma dell’offerta con varie tipologie di farine prodotte con grani cento per cento italiani e stiamo riorganizzando la rete commerciale rivolta alla grande distribuzione e ai panifici”.
“I Molini popolari riuniti – ha commentato l’assessore all’agricoltura della Regione Umbria Fernanda Cecchini – ci hanno insegnato che si può far rete, sinergia, aumentare la massa critica per essere più competitivi e questo è il risultato di grandi esperienze nel territorio, che erano prima i Molini di Umbertide e di Ellera di Corciano e che mano a mano stanno diventando una grande cooperativa a capo della filiera dei cereali. È un’opportunità occupazionale ma anche per dar corso a una filiera che si chiude, perché raccoglie, trasforma e commercializza”.