Regione, ok al taglio dei vitalizi: un milione di euro di risparmio nel triennio
PERUGIA – L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato all’unanimità dei presenti (Pd, SeR, Misto-Mdp, M5S, Lega, Misto-Umbria Next) la proposta di legge per la riduzione temporanea
dell’assegno vitalizio degli ex consiglieri regionali. L’atto prevede un risparmio di circa 900mila euro nel triennio di applicazione che saranno destinati a finanziare politiche a favore delle fasce di popolazione a maggior rischio di esclusione sociale. L’atto unitario uscito dalla Prima Commissione consiliare ha preso il via da due diversi provvedimenti presentati dall’Ufficio di presidenza di Palazzo Cesaroni e dai consiglieri del Movimento 5 Stelle.
SCHEDA – La proposta di legge prevede che gli importi lordi mensili dei 102 assegni vitalizi e di reversibilità in pagamento siano ridotti per la durata di 36 mesi con i seguenti scaglioni: il 5 per cento per importi fino a mille euro, l’8 per cento per la parte oltre i mille e fino a 2mila euro, il 10 per cento da 2mila a 4mila, il 12 per cento per la parte da 4 fino a 6mila euro e il 15 per cento per la parte oltre i 6mila euro. La riduzione è prevista anche per i soggetti che, alla data di entrata in vigore della legge, non hanno ancora conseguito i requisiti di età previsti per l’erogazione
dell’assegno vitalizio e per coloro che, nonostante il possesso dei requisiti, non hanno ancora percepito l’assegno vitalizio. Inoltre è prevista l’esenzione per i redditi lordi complessivi annui fino a 18mila euro. Come indicato da varie decisioni della Corte costituzionale il taglio degli assegni vitalizi proposto tiene conto “dei criteri di temporaneità, ragionevolezza e proporzionalità”.
EMENDAMENTI – È stato approvato a maggioranza, con l’astensione di Solinas (Misto-Mdp), l’emendamento a firma Liberati (M5S), Rometti (SeR), Chiacchieroni, Porzi
(Pd), Mancini, Fiorini (Lega), De Vincenzi (Misto-Umbria Next) che prevede di pubblicare sul sito istituzionale dell’Assemblea legislativa i nominativi e gli importi dei percettori degli assegni vitalizi.
RELATORE – ANDREA SMACCHI (Relatore – Presidente Prima Commissione): “QUESTO ATTO È UN SEGNALE POSITIVO, DI SERIETÀ, CONSAPEVOLEZZA E RESPONSABILITÀ, che
continua nell’attività di trasparenza e di servizio verso la comunità. Il provvedimento è il massimo che sul tema dei vitalizi attualmente erogati si può fare, nella consapevolezza che già nel 2011 questa Assemblea decise di abolire i vitalizi a differenza di quanto invece hanno fatto Camera, Senato e altre Regioni in cui ci si è limitati a cambiare per il futuro il sistema di
calcolo da retributivo a contributivo, con ricadute sui cittadini ancora tutte da quantificare. Nell’ottica del CONTENIMENTO DELLA SPESA ricordo che questa Assemblea ha RIDOTTO LE SPESE DI FUNZIONAMENTO DI OLTRE IL 20 PER CENTO NEGLI ULTIMI 8 ANNI; ha tagliato le indennità spettanti ai suoi membri e ai componenti della Giunta, oltre alla forte RIDUZIONE DELLE SPESE PER IL FUNZIONAMENTO DEI GRUPPI CONSILIARI; sono stati ridotti i componenti del Consiglio da 30 a 20 e Assessori ridotti da 8 a 5; l’Assemblea ha prima ridotto e poi eliminato le auto blu e adottato un provvedimento con il quale si collega una parte della diaria dei consiglieri alla effettiva presenza alle riunioni di Commissione e Consiglio. A questi atti, nel 2011, si è aggiunta la soppressione definitiva del vitalizio a tutti i consiglieri a partire dalla legislatura 2015–2020. Inoltre siamo la Regione con la spesa di indennità tra le più basse in Italia. Anche sui VITALIZI abbiamo previsto una percentuale di accantonamento a carico dell’indennità dei consiglieri tra le più alte dei diversi parlamenti regionali. Non ci sfugge che sui vitalizi si è concentrata l’attenzione dell’opinione pubblica, che sempre più manifesta sentimenti di risentimento nei confronti della classe politica. Ma la politica ancor prima di costare meno, deve tornare a ritrovare la sua utilità, la sua identità, il suo scopo originario che è quello di creare le condizioni per il buon governo delle nostre comunità. QUESTA PROPOSTA DI LEGGE a firma dei Consiglieri Smacchi, Carbonari, Chiacchieroni, Casciari, Guasticchi e Leonelli si propone di essere rispettosa dei diritti acquisiti e mette insieme le proposte presentate dall’Ufficio di Presidenza e dai consiglieri Liberati e Carbonari e tiene conto delle proposte dell’Associazione degli ex consiglieri regionali dell’Umbria. In attesa dell’esito dei ricorsi presentati dagli ex Consiglieri di altre Regioni, in prima Commissione, all’unanimità, si è deciso di presentare questa nuova proposta di legge limitandone l’oggetto alla riduzione temporanea dell’assegno vitalizio e rinviando invece la discussione
su alcuni temi connessi e contenuti nella proposta dei consiglieri M5S. I risparmi di spesa conseguenti da queste misure andranno a costituire un FONDO DI SOLIDARIETÀ, che sarà a disposizione della Giunta e dell’Assemblea legislativa che concorderanno insieme le modalità ed i criteri di destinazione delle risorse che saranno comunque destinate al finanziamento di politiche a favore delle fasce di popolazione a maggior rischio di esclusione sociale. La scorsa settimana ho depositato una proposta di legge a SOSTEGNO DEI CONIUGI SEPARATI, in particolare difficoltà economica prevedendo che le risorse finanziarie siano trovate proprio utilizzando quelle ottenute con la riduzione degli assegni vitalizi. Con queste risorse possiamo iniziare un
percorso per il loro sostegno, con la fornitura di servizi informativi e di consulenza legale, ma anche aiuti di carattere economico per il reperimento,
anche momentaneo, di un alloggio oltre che percorsi di supporto psicologico”.
Maria Grazia Carbonari ha sottolineato come si tratti di un provvedimento importante, “un primo passo ma altri ANDRANNO FATTI PER OTTENERE 15MILIONI DI RISPARMI. Questo è un atto dovuto nei confronti dei cittadini in difficoltà. Ma non appena sapremo l’esito dei ricorsi dovremo attuare gli altri provvedimenti contenuti nella nostra proposta: il divieto di cumulo degli assegni vitalizi, la sospensione del pagamento del vitalizio a seguito di interdizione perpetua dai pubblici uffici e l’adeguamento del requisito di età anagrafica per il conseguimento dell’assegno vitalizio all’età prevista per il diritto alla pensione di vecchiaia. Gli uffici hanno conteggiato che con queste misure potremmo ottenere un risparmio di 15milioni di euro in tre anni. La misura più consistente sarà questa successiva. Un altro risparmio si potrebbe ottenere cambiando il metodo di calcolo dei vitalizi e speriamo che ci sia una decisione in merito anche a livello nazionale. Oltre al costo della politica c’è molto spreco nella macchina pubblica che andrebbe reso più efficiente”.
CLAUDIO RICCI: “SCELTA APPREZZABILE E CONDIVISIBILE. MA ATTO TIEPIDO – Apprezzo la scelta in questione, ma si tratta di un atto tiepido, quasi gassoso, che si muove in un quadro di totale incertezza. Esprimo apprezzamento per i consiglieri della precedente legislatura per la scelta forte e decisa di abolire i vitalizi. Non condivido, tuttavia, il termine ‘privilegio’ per chi oggi gode di questa situazione poiché i padri costituenti della Repubblica agirono in tal senso per dar modo a chi doveva abbandonare la propria attività lavorativa, per svolgere in pieno il mandato
avuto dai cittadini, di avere, al termine del mandato, un ammortizzatore per attutire gli effetti della parentesi parlamentare. Questa era una garanzia affinché tutti e non pochi potessero fare politica. Con questo atto risparmiamo comunque appena 300mila euro annui a fronte di una spesa di 4milioni di euro. I veri risparmi e quindi il recupero di risorse va trovato negli 827miliardi di spesa pubblica dove la prima voce è rappresentata dalle pensioni (32 per cento), 270 miliardi di cui oltre 9 sono legati a sistemi pensionistici contributivi maturati dopo pochi anni di attività. Bisogna dunque intervenire per eliminare sprechi ed inefficienze liberando risorse
ingenti per lo sviluppo”.
VALERIO MANCINI (Lega): “PIENA CONDIVISIONE DELLA PROPOSTA. AUSPICABILE LEGGE PARLAMENTARE PER ABOLIZIONE DI OGNI VITALIZIO – Sull’atto manca la
nostra firma soltanto per una questione tecnica. Si tratta di una iniziativa che condividiamo pienamente, pur sapendo di operare in un quadro giuridico nazionale complesso. Anche la Regione Umbria, come molte altre Regioni viaggia in un quadro giuridico nazionale con l’obiettivo di non vedersi impugnata questa iniziativa. L’auspicio è che il Parlamento preveda una legge nazionale che possa eliminare anche i vitalizi maturati o comunque intervenire in una cospicua riduzione. I cittadini chiedono giustamente leggi che facciano ben funzionare la pubblica amministrazione senza sprecare risorse pubbliche. La nostra produttività istituzionale deve rappresentare l’impegno a risolvere i problemi della gente. Le risorse recuperate grazie a questo atto vanno focalizzate verso situazioni sociali prioritarie”.
GIACOMO LEONELLI (PD): “QUESTO È UN PASSO IN AVANTI, IL MASSIMO CHE CI ERA CONSENTITO. Su questo atto è stato costruito un teorema completamente campato per aria, ovvero che la maggioranza non la voleva approvare. Oggi si dimostra che la maggioranza ha voluto portare avanti questo lavoro. In realtà in Commissione il centro destra non ha partecipato al voto. La Corte costituzionale ci dice che l’intervento sui vitalizi deve essere imperniato sulla crisi contingente, incidere sulle pensioni più elevate, con prelievo sostenibile, deve essere usato come misura una tantum. Facciamo questo provvedimento perché non può portare a ricorsi che lo bloccherebbero. È l’unico possibile attualmente. Molto è ancora da fare, ma molto è stato fatto nei Comuni, nelle Province, nelle società partecipate regionali, sulle indennità dei consiglieri regionali e su molto altro. Mi convince anche la destinazione dei risparmi ipotizzata perché va in aiuto di chi oggi è più in difficoltà”.
Emanuele FIORINI (Lega): “PROVVEDIMENTO IMPORTANTE DAL PUNTO DI VISTA SIMBOLICO, IN RELAZIONE ALLA CRISI ECONOMICA E SOCIALE CHE AFFLIGGE L’UMBRIA.
Apprezzabile la volontà espressa nell’atto di destinare i risparmi all’aiuto di quei ‘nuovi poveri, quali appunto i padri separati, molti dei quali vivono nell’indifferenza della società e delle istituzioni. E il Governo Gentiloni non adotta alcun provvedimento rispetto a queste nuove povertà, preferendo impegnarsi sul fronte dell’immigrazione. Auspico si realizzi positiva collaborazione tra Esecutivo e Assemblea legislativa per ciò che riguarda l’impiego dei fondi”.
Sergio De VINCENZI (Misto-Umbria Next) – “Un ATTO ESTREMAMENTE OPPORTUNO, POSITIVA OGNI INIZIATIVA TESA AL TAGLIO DELLE SPESE E AL RISPARMIO. Proposta
più che condivisibile, e comprensibile, quella di destinare le somme risultanti dai tagli ai vitalizi a favore dei padri separati che soffrono di una condizione di sofferenza sociale. MA C’È BISOGNO di AFFRONTARE IN MANIERA RADICALE ED EFFICACE LA QUESTIONE RELATIVA AL SOSTEGNO REALE ALLE FAMIGLIE, perché è su questi temi che si gioca la sfida del futuro. La
Giunta si sforzi quindi per ottimizzare risorse e sforzi in tal senso”.