La Marcia della Pace chiude la 20esima edizione con il sorriso, bilancio positivo
PERUGIA – E’ un bilancio sicuramente positivo quello che chiude la 20esima edizione della Marcia della Pace. Un evento a chi hanno partecipato 70.000. Una giornata indimenticabile. Per la pace, ma anche per il lavoro. Una grande bandiera con i colori dell’iride ha aperto la Marcia della Pace Perugia-Assisi. “Cento anni di guerre bastano”, il tema scelto per l’edizione 2014. venuti da 525 città, di tutte le regioni italiane. Decine di migliaia di persone stanno partecipando, in rappresentanza di 115 scuole, 275 enti locali e Regioni e 478 associazioni alla Marcia della Pace. Alla partenza c’erano i rappresentanti delle istituzioni oltre agli organizzatori.
Ha preso la parole anche il sindaco del consiglio comunale dei ragazzi di Varano de Melegari, Pierpaolo Tanzi, che ha dato il via alla marcia. In marcia molti gonfaloni degli enti locali italiani. Tra i marciatori anche le istituzioni locali: la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, la vice presidente della Camera, Marina Sereni e il sindaco di Perugia, Andrea Romizi.
Alla partenza ci sono, tra gli altri, il presidente del Consiglio regionale umbro Eros Brega, e Don Luigi Ciotti. “E’ una marcia rivolta anche a un diritto fondamentale, quello del lavoro. Credo che oggi questo è il messaggio più forte che dobbiamo mandare dall’Umbria”, ha dichiarato la presidente della Regione, Catiuscia Marini. “Questo popolo della marcia – ha detto la Marini – è vicino ai lavoratori delle acciaierie di Terni, a quelli della Merloni, ma anche agli operai delle aziende piccole e grandi che hanno perso capacità produttiva e quindi lavoro per tante persone”. Ma ovviamente, la marcia è soprattutto legata al suo originario messaggio di pace, e cioè “a quelle aree del mondo dove la guerra è uno strumento molto presente, fatto che interroga soprattutto l’Europa e Paesi come l’Italia”. La testa del corteo è arrivata ad Assisi e i gonfaloni sono già alla Basilica di San Francesco. La marcia è ripartita poi dalla basilica verso la Rocca di Assisi, dove si concluderà.
Il corteo sta raggiungendo la rocca. Anche la presidente della Camera, Laura Boldrini, si è unita al corteo dei partecipanti alla Marcia della pace. La presidente è partita da Santa Maria degli Angeli, raggiungendo a piedi il centro di Assisi. Mentre migliaia di persone arrivano alla Rocca, nella zona del palco in piazza si succedono interventi di esponenti delle istituzioni. “Totò Rina – ha detto Don Ciotti fra gli applausi – ha dato la mia dichiarazione di morte, ma sui terreni confiscati alle mafie abbiamo aperto poco fa l’ultima cooperativa e questa è la risposta da dare, questa è la pace” In apertura di conferenza dalla sala stampa della basilica di Assisi il coordinatore del comitato promotore, Flavio Lotti, e il direttore della Sala stampa del Sacro convento, padre Enzo Fortunato, hanno dichiarato che sono stati stimati oltre 100mila partecipanti. “Cento colpi – ha detto l’organizzatore della Marcia della Pace, Flavio Lotti – che scandiscono cento anni di guerre, con tante stragi che anche oggi ci sono nel mondo. Siamo qui perché non vogliamo più vedere vittime”. Riguardo alla partecipazione alla marcia, Lotti ha detto “siamo tantissimi, decine di migliaia”. Alla marcia ha partecipato anche la presidente della Camera, Laura Boldrini. “Oggi siamo qui per dire che la pace è un valore importante – ha detto la Boldrini – e per dirlo tanto più in un tempo in cui i venti di guerra sono tutti intorno a noi”. “Vediamo le conseguenze della guerra tutti i giorni – ha proseguito – sono tante le persone che rischiano la vita in mare, fuggono da Paesi in guerra e chi accetta la roulette russa del Mediterraneo è quasi sempre perché non ha il privilegio di avere la pace a casa propria e quindi sono loro le prime vittime del terrorismo, del fanatismo e della violenza”.
“Sono felice di essere qui – ha inoltre sottolineato Laura Boldrini – è un popolo bellissimo ed è come stare in una parte di Italia che crede nei valori della fratellanza e della pace e che dice no alla guerra, anche a quella in nome di Dio: una strumentalizzazione inaccettabile, contro la quale tutti quanti ci dobbiamo schierare capendo bene che oggi i primi ad essere colpiti da questo uso strumentale di Dio sono proprio coloro di fede musulmana che sono guardati in cagnesco da chi vede in loro potenziali terroristi”. Sollecitata dai giornalisti la presidente della Camera ha parlato anche del lavoro ed in particolare dei lavoratori dell’Ast a cui questa edizione della Marcia è dedicata. “Bisogna prendere atto del cambiamento del lavoro e sostenere le nuove forme ma non attraverso l’erosione dei diritti di chi il lavoro ancora ce l’ha. La pace sociale – ha osservato – si basa anche sul diritto al lavoro, che è un diritto costituzionale, quindi spogliare le persone della facoltà di guadagnarsi da vivere significa umiliarle”.
“Mi sembra giusto che in un incontro come questo, che è rivolto alla pace, si parli anche del lavoro che non c’è – ha detto la Boldrini – e del fatto che il lavoro quando manca crea tensione sociale e quindi mina la pace sociale. Bisogna mettere al centro di ogni azione politica ed istituzionale la creazione di nuovo lavoro, che significa avere una politica industriale, avere la possibilità di attirare gli investimenti, utilizzare l’innovazione e le nuove tecnologie”. Ai partecipanti alla Marcia, oggi è arrivato anche il messaggio del Papa, messaggio letto dalla loggia della Basilica di San Francesco dal vescovo di Assisi, monsignor Sorrentino. “La marcia della pace Perugia -Assisi sia un’occasione per un maggior impegno nella “diffusione della cultura della solidarietà, ispirata ai valori morali e al servizio della persona umana e del bene comune”.
Ieri alla vigilia dell’iniziativa, è arrivato, invece, il messaggio che il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. “Il Presidente della Repubblica – è detto nel messaggio – desidera rivolgere un cordiale saluto a tutti i partecipanti alla marcia per la pace Perugia-Assisi, giunta alla sua ventesima edizione. Nel momento in cui l’Europa – scrive Giorgio Napolitano – commemora il centenario della tragedia della prima guerra mondiale, è importante richiamare l’attenzione della comunità internazionale, e dell’Italia, sull’urgenza di concreti progressi verso la costruzione di un mondo più sicuro e stabile. Un impegno che è innanzitutto un investimento per assicurare un futuro di pace alle giovani generazioni”, alla marcia “ampiamente rappresentate dalla presenza di numerosi alunni provenienti da cento scuole”. “Certo che il messaggio lanciato dalla marcia per la pace non rimarrà inascoltato – conclude il Capo dello Stato – formulo fervidi auguri di pieno successo per la manifestazione e per tutte le iniziative ad essa connesse che si svolgeranno nei prossimi mesi”. Sulla marcia sono intervenuti anche i Frati d’Assisi. “San Francesco – dice padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa del Sacro Convento – attende i suoi testimoni di pace per incoraggiarli nel loro impegno quotidiano in una situazione drammatica di presenza di guerre e assenza di lavoro. La marcia della pace vuole essere un momento di arrivo e di partenza. Di arrivo per consegnare al Santo della pace universale i desideri di un mondo di pace e non di guerra. Di partenza – conclude – per continuare a sperare e testimoniare, contro ogni sopruso e ingiustizia, il dialogo e la fraternità”. Il video della marcia