Il nuovo lessico della terza repubblica
Anchise 1/ Che cosa cambia con il governo del cambiamento? Certamente la terminologia con la quale i nuovi partner di governo si riferiscono ad antiche pratiche politiche, che nella cosiddetta terza repubblica non sono affatto desuete. Così si vuole nascondere un governo in cui il Presidente del Consiglio ,i più importanti ministri e la stessa composizione dell’esecutivo non sono stati legittimati dalla volontà popolare. Infatti si sono messe insieme due forze politiche, che in campagna elettorale si erano duramente contrastate. Quindi il “governo del cambiamento”nasconde la sua origine che proviene da una convenienza meramente parlamentare. Quando si arriverà a rivalutare il governo delle convergenze parallele di antica memoria?
Anchise 2/ I 5Stelle e la Lega hanno duramente stigmatizzato nel passato il tentativo di cercare dei compromessi parlamentari gridando all’ “inciucio”. Ma ora il “contratto” tra due forze politiche, che si sono ferocemente combattute, non è un vero e proprio “inciucio”?
Anchise 3/ C’erano i tempi in cui i governi per far soldi, maledetti e subito, si inventavano i condoni. Ma ora la “pace fiscale” di cui al contratto sopraricordato non è un pudico velo che mal nasconde un condono?
Anchise 4/ Siamo oramai giunti alla nomina dei viceministri ,dei sottosegretari e dei responsabili di molti posti di sottogoverno ed i due contraenti il contratto stanno cercando di riempire tutte le caselle libere in un continuo braccio di ferro. Ma quello che una volta veniva chiamato spartizione delle poltrone con logica da manuale Cencelli oggi viene nobilitato con un “individuare le persone con sensibilità più adatta” (Di Maio). Ma ad un romano verace verrebbe da dire “ ma perchè non parli come magni ?”.