Infrastrutture, il Codacons chiede la chiusura ai mezzi pesanti dei tratti sotto osservazione in Umbria. Centrodestra e 5Stelle sugli scudi
PERUGIA – Dopo Genova, la questione della sicurezza delle infrastrutture diventa scottante. Il Codacons mette nel mirino le infrastrutture umbre e chiede al prefetto di Perugia il blocco dei mezzi pesanti sul cavalcavia di Ponte San Giovanni e su quello di Collestrada per 30 giorni. Il tutto per dare modo ai tecnici di provvedere alle necessarie verifiche sullo stato e sulla sicurezza della struttura. Il Codacons ha anche diffidato il prefetto di Perugia.
Intanto la battaglia è diventa anche politica.
I consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari, annunciano la presentazione di una interrogazione alla Giunta regionale sul tema della sicurezza strutturale delle arterie stradali presenti nella Regione (che si estendono per ben 6.500 km), con particolare riferimento a viadotti e gallerie.
Nel rimarcare come “il tragico crollo del ‘Ponte Morandi’ di Genova, lo scorso 14 agosto, costato la vita a decine di persone, ha sollevato paura anche in Umbria”, i due esponenti pentastellati chiedono di sapere, nello specifico, se “tutti i ponti e cavalcavia gestiti da Anas in Umbria siano stati sottoposti a collaudo e se Anas possegga ogni relativo certificato post prove di carico/tensione ex lege; se tutti i ponti e cavalcavia gestiti da Anas siano stati sottoposti a regolare manutenzione nel corso del tempo, evitando la corrosione profonda dei ferri; se i controlli effettuati nel corso degli ultimi cinque anni escludano al 100 per cento la corrosione interna del ferro nel calcestruzzo di ponti e cavalcavia, con ovvie implicazioni statiche; quanti ponti e cavalcavia in calcestruzzo abbiano raggiunto in Umbria la vita mediamente utile di 50 anni (‘ponti scaduti’), informando di quanti, dove e quando se ne preveda la totale sostituzione, con strutture nuove in cemento o acciaio”.
Nel sollecitare Anas, in merito a tutte queste informazioni, ad “attivare un open data”, Liberati e Carbonari evidenziano come “in questi giorni nei social network circolano vecchi articoli di stampa e foto di piloni danneggiati (addirittura con cemento sgretolato e armature del cemento a vista arrugginite) che generano paura e allarmismi. Tale timore generalizzato è anche alimentato dalla difficoltà o impossibilità di ottenere informazioni in tempo reale facilmente accessibili circa l’esito dei controlli periodici svolti dai gestori delle singole infrastrutture nella nostra Regione al fine di garantire la sicurezza degli automobilisti. Inoltre – aggiungono – i tragici eventi sismici del 2016 (con scosse di diversa intensità protrattesi per molti mesi) dovrebbero aver determinato un notevole stress per la rete stradale e rendendo opportuni ulteriori controlli su sicurezza e stabilità delle strutture. Anas, per parte sua, relativamente alla rete sotto la propria gestione, sostiene che ‘tutte le opere sono oggetto di procedure standardizzate di controllo che prevedono ispezioni trimestrali da parte del personale di esercizio e un’ispezione tecnica più approfondita una volta all’anno’”.
Liberati e Carbonari ricordano di aver “presentato numerose interrogazioni alla Giunta, alcune rimaste senza risposta, nonostante la scadenza dei termini”. Non mancano infine di evidenziare “solo a titolo di esempio, la presentazione di un’interrogazione depositata il 20 ottobre 2017, avente ad oggetto ‘Contributi statali e regionali stanziati ai fini della realizzazione di interventi per la sicurezza stradale in Umbria nel periodo 2011/2016. Impiego delle disponibilità residue negli ultimi due anni, azzerate senza apparente motivo rispetto degli impegni di cui alla Convenzione stipulata con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti inerente i centri di monitoraggio e Governo della sicurezza stradale di livello regionale informazioni della Giunta regionale al riguardo”.
C’è poi Marco Squarta (Fdi) che annuncia su Facebook: “Oggi presenterò una mozione urgente – dice – Voglio sapere lo stato di sicurezza di tutte le infrastrutture stradali regionali e di competenza Anas!!”.