Stranieri in città: +3% rispetto alla media nazionale
TERNI – Terni terra fertile per gli stranieri, che sono aumentati nell’ultimo anno. Se l’anno scorso erano 12.000, quest’anno sono arrivati a quota 13.191. In percentuale sono l’11,6% del totale della popolazione.
Numeri alla mano, le cifre superano di tre punti percentuali la media nazionale. Rispetto al 2016 gli stranieri residenti sono 320 in più sia grazie al maggior numero di nascite che per la diminuzione delle emigrazioni.
Negli ultimi due anni sono cresciute in particolare le immigrazioni di cittadini africani +33% e degli asiatici +8% mentre rimangono sostanzialmente stabili i residenti con cittadinanza europea e americana.
I rumeni rimangono comunque stabilmente la componente straniera più numerosa con 4.608 presenze, pari al 36% del totale.
La situazione demografica illustrata ha dei riflessi inevitabili sulla condizione economica e sociale della città generando cambiamenti percepibili negli stili di vita dei cittadini ma anche nei luoghi della città.
Nel 2017 si sono conteggiati 707 nati, di cui 135 stranieri, 10 in più dell’anno precedente nel quale si era toccato il minimo storico per la città.
Ad influire negativamente sulla diminuzione della fecondità è anche la tendenza a spostare sempre più in avanti il momento di fare figli: l’età media al parto è arrivata a 33 anni per le madri italiane e 30 per le straniere.
A fronte di un saldo naturale decisamente negativo, -665, nel 2017 il saldo migratorio appare ampiamente positivo, + 399. Tendenzialmente, però, quest’ultimo è in netta diminuzione rispetto all’anno precedente, per il duplice effetto della diminuzione delle iscrizioni e dell’aumento delle emigrazioni.
Il saldo migratorio con l’estero, in linea con l’andamento nazionale, torna a crescere ma si osservano andamenti diversi a seconda che si prendano in considerazione i paesi europei o quelli extraeuropei.
Se, infatti, negli ultimi tre anni sono rimaste pressoché stabili le iscrizioni di cittadini stranieri provenienti da paesi comunitari, risultano in forte crescita quelle di cittadini extraUE.
Al contrario, mentre le cancellazioni con destinazione paesi comunitari sono cresciute, quelle verso gli altri paesi sono diminuite.