L’Ortogeriatria al servizio del paziente anziano con frattura di femore: garanzia di qualità delle cure. Cresce il numero dei ricoveri e degli interventi chirurgici quasi 700 nel 2017

PERUGIA – In un anno , dal 2016 al 2017 , è  aumentato del  20%  il numero di ultra 65enni ricoverati  per fratture di femore  presso l’Azienda Ospedaliera di Perugia. Il dato , come riferisce una nota dell’ufficio stampa, è emerso durante il corso di formazione dei professionisti del team ortogeriatrico, che sì svolge mercoledì 26 settembre presso la sala convegni  “Rita Levi –Montalcini”. “ Nell’anno passato,  il 96% dei pazienti è stato sottoposto a intervento chirurgico e nel primo semestre del 2018 la percentuale è arrivata al 98%, di cui il 71 % operati entro  le 48 ore dall’arrivo in ospedale- dice la prof.ssa Carmelinda Ruggiero, responsabile della struttura semplice di Ortogeriatria-. Questo risultato , in linea con le raccomandazioni ministeriali, è il frutto della collaborazione e integrazione dei professionisti  coinvolti nella gestione del paziente anziano e/o fragile, geriatri, anestesisti e ortopedici ”.
Sempre dal convegno è emerso un  altro dato  significativo  relativo all’ abbassamento  della mortalità intra ospedaliera, rimasto stabile al 3% e quella a 30 giorni,  pari al 5,6%, in linea con la  media nazionale. “La gestione ortogeriatria – sottolinea il prof.  Auro Caraffa direttore della struttura di Ortopedia e Traumatologia del S. Maria della Misericordia  ha contributo  ad aumentare gli interventi chirurgici entro 48h ed a ridurre la degenza media, che è passata da 10.4 giornate nel primo semestre 2016 al 9.5 nel primo semestre del 2018, un dato apparentemente contenuto, ma significativo se si rapporta all’incremento del numero di ricoveri ed interventi”.
Sulla appropriato utilizzo delle risorse sanitarie  si è soffermata la professoressa Patrizia Mecocci  direttore della struttura di Geriatria :” L’ Ortogeriatria ha migliorato  la qualità dell’assistenza offerta agli utenti, come dimostrato dall’aumento della riduzione di mortalità e dalle migliori condizioni cliniche con cui i pazienti vengono dimessi, così dimezzando anche i trasferimenti dei pazienti verso altri reparti e riducendo del 33% le consulenze e, quindi, l’impegno di specialisti afferenti a vari Reparti dell’ Azienda Ospedaliera”.
Aggiunge infine Fabio Gori, responsabile della  struttura di Anestesia e Rianimazione 1 e Medicina del Dolore : L’ortogeriatria è modalità assistenziale che sicuramente migliora la gestione del rischio clinico pre-operatorio dei pazienti, consentendo una più lineare integrazione tra specialisti e una maggiore espressione delle competenze e, quindi, del ruolo dei professionisti”. Nonostante il poco tempo dalla introduzione, il modello organizzativo-assistenziale ortogeriatrico sembra far convergere le cure offerte ai pazienti anziani con frattura di femore verso livelli di elevata qualità.

 

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